Tornano ad essere preoccupanti le condizioni di salute di Papa Francesco a seguito di un doppio episodio di insufficienza respiratoria acuta.
Dopo alcuni giorni trascorsi senza particolari problemi e un “lieve miglioramento”, le condizioni di salute di Papa Francesco sono tornate ad essere allarmanti. Il Pontefice, infatti, ha subito nelle scorse ore un doppio episodio di insufficienza respiratoria acuta che ha fatto scattare nuovamente l’ansia attorno a lui. Attualmente, la Santa Sede, anche al netto delle nuove voci di dimissioni di Bergoglio, ha emanato un primo bollettino nella mattinata odierna di martedì 4 marzo 2025.
Papa Francesco: episodi di insufficienza respiratoria acuta
Il mondo intero col fiato sospeso per la salute di Papa Francesco. Il Pontefice, come noto, si trova ricoverato al Gemelli di Roma dallo scorso 14 febbraio 2025 e sta fronteggiando una polmonite bilaterale. Una situazione indubbiamente delicata che i medici stanno provando a contrastare con le dovute cure.
Ogni giorno la Santa Sede sta fornendo aggiornamenti sulla salute di Bergoglio e l’ultimo bollettino serale della giornata di lunedì 3 marzo 2025 aveva destato forte preoccupazione. La Stampa Vaticana, infatti, aveva fatto sapere che il Pontefice “ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. In questo senso aveva fatto seguito “due broncoscopie” con “necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”.
Come sta Bergoglio: aggiornamento martedì 4 marzo 2025
A seguito del repentino e improvviso peggioramento del Papa, la Santa Sede, nella prima mattinata di martedì 4 marzo 2025 ha dato subito un aggiornamento relativamente a come il Pontefice abbia trascorso la notte. “Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo“, è stato comunicato dalla Sala stampa della Santa Sede. Una notizia confortante visto che nel pomeriggio di ieri era stata “ripresa la ventilazione meccanica non invasiva” con il Santo Padre che comunque era “sempre rimasto vigile, orientato e collaborante”.
