Termina con l’ultima tappa nel Sud Sudan il viaggio in Africa di papa Francesco, che lascia i fedeli con un toccante messaggio.
Il viaggio di papa Francesco in Africa prosegue. Il Pontefice recentemente è giunto nel Sud del Sudan, uno Stato subsahariano nato recentemente. In seguito alla visita del Santo Padre, lo Stato africano ha deciso di dedicargli una strada. Si tratta infatti nella prima volta che un papa visita il Sud Sudan.
In occasione dell’arrivo di papa Francesco, più di 70 mila persone hanno partecipano alla celebrazione eucaristica nel mausoleo “John Garang” di Juba durante la messa domenicale. Il messaggio toccante del Papa: “Mettete sulle ferite il sale del perdono: brucia ma guarisce”.
Con oggi, 5 febbraio 2023, si conclude il 40esimo viaggio apostolico di papa Francesco. La sua ripartenza per il Vaticano è prevista dall’Africa alle 11:30 (10:30 in Italia). Il suo arrivo a Fiumicino è previsto per le 17:15, dove con molta probabilità ci saranno centinaia di fedeli ad attenderlo.
Durante il suo viaggio in Africa il Pontefice ha fatto un giro tra i fedeli a bordo della papamobile. Migliaia di persone si sono radunate per vedere il Santo Padre. Il Pontefice ha poi pronunciato le preghiere in arabo, dinka, bari, nuer e zande. Migliaia di fedeli hanno presenziato nell’area del mausoleo, ma anche in tutta l’area limitrofa. La notizia è giunta attraverso i media locali che hanno citato le autorità del posto.
La messa
Durante l’omelia papa Francesco ha pronunciato le seguenti parole: “Vengo a voi a proclamarvi Lui, a confermarvi in Lui, perché l’annuncio di Cristo è annuncio di speranza: Egli, infatti, conosce le angosce e le attese che portate nel cuore, le gioie e le fatiche che segnano la vostra vita, le tenebre che vi opprimono e la fede che, come un canto nella notte, levate al Cielo”.
E prosegue: “Gesù vi conosce e vi ama. Se rimaniamo in Lui, non dobbiamo temere, perché anche per noi ogni croce si trasformerà in risurrezione, ogni tristezza in speranza, ogni lamento in danza” aggiunge il Pontefice, che poi invita a deporre “le armi dell’odio e della vendetta per imbracciare la preghiera e la carità”.
Poi l’invito a superare “quelle antipatie e avversioni che, nel tempo, sono diventate croniche e rischiano di contrapporre le tribù e le etnie; impariamo a mettere sulle ferite il sale del perdono, che brucia ma guarisce”.
Infine ha concluso: “Anche se il cuore sanguina per i torti ricevuti, rinunciamo una volta per tutte a rispondere al male con il male, e staremo bene dentro; accogliamoci e amiamoci con sincerità e generosità, come fa Dio con noi. Custodiamo il bene che siamo, non lasciamoci corrompere dal male” ha concluso il Pontefice.