La Lega ha presentato una interrogazione parlamentare contro Patrick Zaki riguardo alcune sue recenti pensieri sul conflitto Israele-Hamas.
La Lega ha presentato un’interrogazione parlamentare contro Patrick Zaki. Le ragioni sono da ricercare nella possibilità che alcune recenti parole dell’attivista in merito alla guerra Israele-Hamas, ed in particolare quelle contro il Premier israeliano, possano “rappresentare un inno alla violenza e fomentare eventuali cellule terroristiche dormienti in Italia”.
Patrick Zaki e l’interrogazione parlamentare della Lega
La Lega, come detto, ha voluto presentare un’interrogazione parlamentare contro Patrick Zaki a seguito delle parole dell’attività che aveva definito il Premier di Israele, Netanyahu, un “serial killer”.
“Hanno suscitato vivaci polemiche e profonda indignazione le parole di Patrick Zaki verso il Governo di Israele all’indomani del brutale attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e dell’uccisione a sangue freddo di centinaia di giovanissimi israeliani durante un rave party, ma anche di anziani, donne e bambini inermi che si trovavano nelle loro case nei kibbutz vicino a Gaza”, si legge nell’interrogazione che porta la firma del deputato Luca Toccalini.
“Anziché esprimere sdegno e condanna verso Hamas per i gravissimi atti criminali perpetrati ai danni del popolo israeliano o per il rapimento di centinaia di civili israeliani, anche bambini, da usare come ‘merce di scambio’ o ‘scudi umani’, Patrick Zaki definiva, invece, un ‘serial killer’ il Premier Netanyahu. Gravi dichiarazioni come quella riportata, benché seguita da precisazioni e correttivi, a parere dell’interrogante possono rappresentare un inno alla violenza e fomentare eventuali cellule terroristiche dormienti in Italia”.
La posizione di Zaki
Cercato da Fanpage, Zaki non ha voluto commentare l’interrogazione parlamentare della Lega ribadendo di aver già più volte spiegato la sua posizione sul tema del conflitto Israele e Hamas.
Anche in una recente intervista al Corriere, infatti, aveva detto: “Io non ho nulla a che fare con Hamas. Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto, quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici. Sono per la Palestina, non per Hamas. E spero che tutti gli ostaggi siano liberati”.
E ancora sul premier israeliano: “Io sono contro l’attuale governo di Israele e le politiche che ha seguito negli ultimi anni”.