L’alleanza tra Pd e M5S è sempre più debole ma continuano a restare insieme perché non possono farne a meno.
Nonostante il M5S sia al suo minimo storico del consenso tra gli italiani e le turbolenze interne sono sempre più pressanti, la coalizione resiste. Ma il motivo è molto più banale della condivisione dei valori. Il Pd non ha trovato alternative al Movimento per scaricare i grillini e realizzare un’alleanza con altri partiti, e il M5S ormai ridotto all’osso ha bisogno dei numeri del Pd per sopravvivere.
L’annuncio delle primarie congiunte alle prossime regionali in Sicilia in autunno non è stato colto del tutto positivamente da alcuni esponenti interni del Pd che hanno subito smontato la cosa dicendo che non si tratta di nulla di definitivo. Inoltre, le tensioni già crescono perché Conte avrebbe già posto il suo veto per il candidato siciliano del Pd Provenzano.
Il rischio per il Pd è che ancora una volta è destinato ad ingoiare il rospo e sacrificarsi per proteggere quest’alleanza che rischia di allontanare i dem da tutto il resto del centrosinistra. Il problema resta la legge elettorale che non verrà mai cambiata in questa legislatura per opposizione del centrodestra. Con il Rosatellum il Pd ha bisogno del M5S.
Le alternative dei dem sono limitate
Ma non per questo il Pd, soprattutto alcuni esponenti del partito democratico più ostili a quest’alleanza scomoda, si limiti di pensare ad eventuali alternative. Per le politiche, al Nazareno pensano le varie possibilità alternative al Movimento di Conte. La strada che Letta sta considerando da un po’ è quella del campo largo, inizialmente pensata con il 5 stelle con Renzi e Calenda. Ma sia il leader di Italia Viva che quello di Azione rifiutano categoricamente i grillini e hanno sempre aperto la possibilità di una coalizione con il Pd a patto che lasci perdere il M5S.
Questa sarebbe l’unica alternativa per Letta nel momento in cui Conte e il suo partito decidano di fare qualcosa che potrebbe essere troppo sconveniente anche per gli accomodanti dem. Inoltre, Conte sta pensando seriamente di lasciare questo governo e andare da solo ma ancora non si sa quale sarà il futuro dei grillini, né del Pd. Quindi dell’intero centrosinistra.