La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha anche delineato il percorso del governo sulle pensioni. Da Opzione donna a Ape sociale ma dubbio su Quota 102.
La riforma delle pensioni è un tema molto caro al centrodestra soprattutto per alcuni partiti della coalizione. A fine anno sono molte le misure in scadenza e nel suo discorso Giorgia Meloni ha sottolineato l’intenzione del governo di intervenire sul tema. Ma tra le misure in scadenza a fine anno c’è anche Quota 102, introdotta dal governo Draghi. Questa prevede l’uscita dal lavoro a 64 anni con 38 di contributi. Non è chiaro però se questo governo la rinnoverà o modificherà .
“Tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci. Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno” ha detto nel suo discorso alla Camera la premier Meloni.

Ape Sociale e Opzione donna, ma la Lega punta a Quota 41
La presidente ha ribadito ciò che è anche scritto nel programma del suo partito Fratelli d’Italia, ovvero l’intenzione di rinnovare Ape Sociale e Opzione donna. La prima prevede il pensionamento a 63 anni per determinate condizioni, la seconda misura è in favore di lavoratrici con 59 anni di età e 35 di contributi.
Dalla Lega, che ha fatto delle pensioni uno dei suoi cavalli di battaglia di ogni campagna elettorale, arriva la proposta di Quota 41, ovvero 41 anni di contributi e 62 anni di età . Un’opzione che però costerebbe molto alle casse dello stato, da 4 a 10 miliardi. Questo è l’obiettivo della Lega, anche se non fattibile nell’immediato.
Per il segretario Cisl Luigi Sbarra la partita delle pensioni “si gioca su una riforma strutturale incentrata su flessibilità , sostenibilità sociale, inclusione di giovani e donne. Bisogna far partire subito il tavolo”. Anche il segretario della Cgil Landini ha criticato che nel discorso di Meloni non si sia parlato di dialogo con i sindacati. “È il momento di sostenere il reddito dei lavoratori e delle pensioni. Non ho sentito parlare di lotta alla precarietà , il vero male, e di aumento dell’occupazione a partire dai settori pubblici. Non penso che la priorità siano le autonomie, il Paese è già abbastanza diviso, ha bisogno di essere unito”.