Archiviata l’indagine su Lara Comi. L’ex eurodeputata di Forza Italia era finita ai domiciliari con l’accusa di finanziamento illecito.
MILANO – Archiviata l’indagine su Lara Comi. Le indagini sulle presunti tangenti in Lombardia avevano portato la Procura di Milano di emettere una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dell’ex eurodeputata di Forza Italia. Andiamo a ricostruire meglio la vicenda per capire i motivi che hanno portato a questo fermo. A distanza di quasi due anni dal fermo, la Procura di Milano aveva deciso di rinviare a giudizio la donna.
Il 9 luglio 2021 il Giudice per le indagini preliminari di Milano ha archiviato l’accusa a carico di Comi e di Marco Bonometti.
Arrestata Lara Comi, la ricostruzione delle indagini
Comi è finita nel mirino degli inquirenti per false consulenze. La prima volta che questo schema veniva fuori era stato il 29 novembre 2018 in un colloquio tra Giuseppe Zingale e Gioacchino Caianiello.
Una discussione intercettata dalla Procura con i magistrati che sono riusciti ad ipotizzare un capo di accusa per le persone coinvolte in questa vicenda. Secondo i titolari delle indagini venivano affidati dei “contratti di consulenza ad una società riconducibile a Comi da Afol per 38.000 euro in cambio di una retrocessione di quota“.
Le accuse
Le accuse nei confronti di Comi erano quelle di finanziamento illecito e di truffa al bilancio all’Unione Europea. Per quanto riguarda la prima indagine, nel mirino della Procura erano finiti dei soldi delle consulenze affidate alla sua società di consulenza.
Finanziamento illecito, archiviata l’indagine su Lara Comi
Il 9 luglio il Gup ha archiviato l’indagine su Lara Comi archiviando l’accusa di finanziamento illecito. In una nota dell’avvocato della Comi si legge che la donna “ha appreso con soddisfazione che l’accusa di aver ricevuto finanziamenti illeciti disposti dal presidente Bonometti è stata archiviata“.