In Lombardia 2000 persone debolmente positive dopo due mesi. Nessuna risposta dal Cts.
MILANO – Sono 2000 le persone debolmente positive al coronavirus dopo due mesi in Lombardia. Una situazione che non consente a questi cittadini, tra cui una bambina di 4 anni, di poter uscire di casa visto che in Italia per essere giudicati ‘guariti’ ci devono essere due tamponi negativi nel giro di 24 ore.
Ancora nessuna riposta da parte del Comitato tecnico-scientifico nonostante i risultati di vari studi che ribadiscono come l’essere debolmente positivo non mette a rischio la salute delle altre persone.
I dubbi degli scienziati
La questione del debolmente positivo continua a tenere banco nel nostro Paese. Le linee guida aggiornate dall’Oms non indicano il doppio tampone negativo per concludere la quarantena. In Italia, però, le linee guida non sono cambiate con queste 2.000 persone che rimangono prigionieri nella loro casa da oltre due mesi.
Nei prossimi giorni potrebbe arrivare una risposta da parte del Comitato tecnico-scientifico che continua a ribadire la massima cautela per non ritornare nel lockdown. Prudenza che non consente a questi cittadini di uscire anche se presto ci potrebbe essere una revisione delle linee guida attualmente in vigore.
Gallera: “Servono modifiche”
Le modifiche sono state richieste anche da Giulio Gallera che, come riportato dal Corriere della Sera, ha inviato una lettera al Ministero della Salute: “Ho mandato una nuova nota, dopo quelle già inoltrate il 10 e il 22 giugno, affinché ci vengano fornite linee guida aggiornate alla situazione attuale, soprattutto alla luce degli studi scientifici che hanno dimostrato la scarsa possibilità di infettare da parte di questi soggetti“.
Un chiaro messaggio che arriva da Milano. Presto il Comitato tecnico-scientifico potrebbe rivedere le linee guida sui debolmente positivi eliminando l’obbligo del doppio tampone nel giro di 24 ore per considerare una persona guarita dal coronavirus.