Peschereccio italiano assaltato da un motopesca turco. L’armatore Giacalone: “L’Unione Europea ci dica dove pescare”.
ROMA – Peschereccio italiano assaltato da un motopesca turco. L’attacco, come riferito dall’Ansa, è avvenuto nelle prime ore di martedì 11 maggio in acque internazionali tra la Siria e la Turchia. Secondo le ultime informazioni, l’imbarcazione di Mazara del Vallo prima è stata colpita da diversi lanci di pietre e poi speronato. Nessun particolare problema per i pescatori, ma la tensione continua ad essere molto alta nel Mediterraneo.
“L’Unione Europea – la denuncia dell’armatore Luciano Giacalone – ci dica dove dobbiamo andare a pescare una volta per tutte. Siamo rovinati“.
Assaro: “Situazione insostenibile”
Non è la prima volta che l’imbarcazione viene ‘presa’ di mira da navi estere. Lo scorso 3 maggio la Guardia Costiera Libica ha mitragliato il motopesca in acque internazionali e, fortunatamente, anche in questo caso non ci sono state particolari conseguenze per i pescatori.
“E’ una situazione insostenibile – il commento di Mimmo Asaro, Presidente di Federpesca a Mazara del Vallo – chi di dovere affronti la questione della sicurezza in mare per noi pescatori“.
Possibile confronto con il Governo
Nelle prossime ore possibile un confronto con il Governo per capire come muoversi. Come detto, non è la prima volta che succede un episodio simile e, soprattutto, è alto il rischio di altre aggressioni nei confronti di imbarcazioni italiane in acque internazionali.
Da qui possibile un confronto con la stessa Unione Europea per individuare le acque accessibili ai pescatori italiani. Una situazione che le associazioni hanno ritenuto insostenibile e serve assolutamente un cambio di passo per garantire anche sicurezza alle persone presenti nelle imbarcazioni. Nell’ultimo assalto non ci sono stati particolari problemi ma solo pochi giorni prima il comandante di un peschereccio era stato ferito da diversi colpi di pistola anche se le sue condizioni sono state sempre buone.