Via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer agli adolescenti (12-15 anni): le modalità di somministrazione e gli effetti collaterali. Il bugiardino.
L’Ema ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer agli adolescenti, quindi ai ragazzi dai 12 ai 15 anni, confermando che anche per i più piccoli il vaccino contro il Covid è sicuro ed efficace. Ma cosa dice il bugiardino?
Via libera al vaccino Pfizer per gli adolescenti (12-15 anni)
L’Ema ha approvato la richiesta avanzata di Pfizer autorizzando la somministrazione del vaccino dai 12 anni età, abbassando la soglia che prima era fissata a 16 anni.
Quanto è sicuro il vaccino
I dati a disposizione mostrano che il vaccino per gli adolescenti è efficace al 100% ed è sicuro. Nel corso della fase di sperimentazione non sono stati registrati eventi avversi gravi. Le uniche segnalazioni sono relative a reazioni moderate, quindi affaticamento, mal di testa e dolore nella zona dell’inoculazione.
Covid, Pfizer agli adolescenti: gli effetti collaterali e il bugiardino
Nessuna novità per quanto riguarda la modalità di somministrazione. Anche per gli adolescenti si procede con la somministrazione di due dosi a distanza di ventuno giorni.
“L’uso di Comirnaty nei bambini dai 12 ai 15 anni sarà lo stesso di quello autorizzato per gli adulti e gli adolescenti di età pari o superiore a 16 anni. Il vaccino è somministrato in due iniezioni nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno tre settimane l’una dall’altra.
Gli effetti di Comirnaty nella popolazione pediatrica sono stati studiati su 2260 bambini di età compresa tra 12 e 15 anni. Tale studio è stato realizzato conformemente al piano d’investigazione pediatrica (PIP) di Comirnaty, approvato dal comitato pediatrico (PDCO) dell’EMA.
Lo studio ha mostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty in questa fascia di età era paragonabile a quella osservata nella fascia di età compresa tra 16 e 25 anni (misurata dal livello di anticorpi contro il SARS-CoV-2). L’efficacia è stata calcolata su oltre 2000 bambini dai 12 ai 15 anni che non presentavano segni di precedente infezione. I bambini hanno ricevuto il vaccino o placebo (iniezione fittizia), ma non sapevano quale dei due fosse stato somministrato loro. Dei 1005 bambini che hanno ricevuto il vaccino, nessuno ha sviluppato COVID-19, rispetto a 16 bambini su 978 che hanno ricevuto placebo. Ciò significa che, in questo studio, il vaccino ha avuto un’efficacia del 100% nel prevenire la malattia (anche se il tasso reale potrebbe essere compreso tra il 75% e il 100%).
Gli effetti indesiderati più comuni riscontrati nei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni sono simili a quelli osservati nelle persone di età pari o superiore a 16 anni. Tra questi figurano dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Tali effetti sono in genere di entità lieve o moderata e si risolvono entro alcuni giorni dalla vaccinazione”, si legge sul sito dell’AIFA.
L’immunità di gregge e la messa in sicurezza del mondo della scuola
La somministrazione del vaccino ai più giovani consente di immunizzare una parte maggiore della popolazione e di mettere in sicurezza il mondo della scuola prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Inoltre la vaccinazione mette al sicuro i giovani da rare complicanze come ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica o il long Covid