Covid, Pfizer: “Vaccino studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni, attenersi a quello che è emerso dagli studi”.
Pfizer frena sull’ipotesi di posticipare la somministrazione della seconda dose del vaccino. L’invito è a rispettare quelle che sono le tempistiche indicate nelle modalità di somministrazione. Indicazioni che si basano sugli studi scientifici raccolti durante la fase di test.
Pfizer, “Vaccino studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni”
“Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito. E’ una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione“, ha dichiarato Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, ai microfoni di Sky.
L’indicazione del Comitato Tecnico Scientifico
La Dottoressa Marino ha quini frenato sulla possibilità di posticipare la somministrazione della seconda dose del vaccino. La puntualizzazione arriva dopo che il Cts aveva suggerito di procedere con la somministrazione della seconda dose del vaccino a cinque settimane di distanza dalla somministrazione della prima dose.
Vaccino Covid, i tempi per la somministrazione della seconda dose: come si comportano le Regioni
Intanto in diverse Regioni italiane è stata accolta l’indicazione del Comitato Tecnico Scientifico ed è stata posticipata la data per la somministrazione della seconda dose.
Evidentemente l’indicazione del Cts di allungare l’intervallo di tempo tra la somministrazione della prima e della seconda dose ha un effetto positivo sulla campagna di vaccinazione. Il ritardo consente di vaccinare, almeno con la prima dose, un numero maggiore di persone. Una strategia che ricalca quelle adottata dalla Gran Bretagna. Londra, posticipando la somministrazione della seconda dose del vaccino – ma AstraZeneca – di fatto è uscita dall’incubo del Covid.