Nasce ufficialmente la Cabina di regia che dovrà scrivere il piano Mattei: il testo è atteso tra marzo e aprile 2024.
Finalmente si parte con il piano Mattei per l’Africa, o almeno così sembra. Domani il Consiglio dei Ministri discuterà ufficialmente del decreto, prevedendone il testo tra marzo e aprile 2024. C’è solo un problema: soldi non ce ne sono. Come farà il governo Meloni a trovare le risorse necessarie prima che scada il tempo?
Il piano Mattei del governo Meloni
Oggi il governo si è incontrato per la riunione preparatoria del Cdm. Il testo del decreto del piano Mattei la istituisce una struttura operativa offrendo le prime coordinate su ciò che sarà l’approccio verso l’Africa.
Il decreto evidenzia che il piano servirà a “potenziare le iniziative di collaborazione tra Italia e Stati del continente africano“, coordinando le “iniziative pubbliche e private”. Un piano strategico sul piano dell’energia, del clima e soprattutto del “contrasto ai flussi migratori irregolari”.
Verso la creazione della Cabina di regia
Nascerà ufficialmente, quindi, la Cabina di regia che dovrà scrivere il piano, presieduta dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro Antonio Tajani.
La composizione esatta della Cabina sarà stabilita con un Dpcm. Intanto, sappiamo che ci saranno le Regioni, enti economici, l’Agenzia italiana cooperazione allo sviluppo, l’Agenzia di promozione dell’Italia all’estero. Presenti anche le partecipate di Stato, oltre a rappresentati della società civile, del terzo settore, di enti pubblici o privati esperti nelle materie.
La Cabina si occuperà dunque di scrivere il piano Mattei definitivo, che avrà una durata di quattro anni. Sarà comunque possibile aggiornarlo anche prima che scada.
Tutto pronto, ma non ci sono soldi
Il piano Mattei è atteso tra marzo e aprile 2024: il tempo stringe per comunicare le iniziative previste e quelle già in corso per la cooperazione con l’Africa. La Cabina poi, avrà tre mesi per stilare il testo del piano, vigilando da lì in poi sulla sua attuazione.
C’è però un grande problema: non ci sono risorse per realizzare queste iniziative. Inizialmente era previsto un Fondo per la cooperazione tra Italia e Africa che stanziava 200 milioni di euro all’anno per tre anni. Soldi che sono però stati tolti al Fondo italiano per il clima creato nel 2021.
Lo stesso è accaduto con un nuovo Fondo sparito in Manovra, facendo percepire al governo solo i 2,6 milioni di euro annuali per pagare gli stipendi della Struttura di missione. Questa, formata da 17 dirigenti, esperti e funzionari, avrà anche il compito di informare il Parlamento sull’attuazione del piano Mattei.