Giorgia Meloni procede per varare le prime riforme. Nel piano del governo, caro bollette, aiuti e riforme previdenziali.
Il caro bollette sarà la priorità assoluta del nuovo governo. Così dichiara su un post su Facebook Giorgia Meloni, incentrando l’attenzione sulla necessità di ridurre i costi delle bollette per famiglie e imprese. Ma nella legge di bilancio c’è la possibilità che avvenga anche una sforbiciata alle tasse e per la riforma previdenziale.
Il Piano della Meloni
Il nuovo governo esordisce in uno stato di massima difficoltà del Paese. Tante premesse esposte da Fratelli d’Italia durante le elezioni, ma le condizioni attuali non sono le più favorevoli per portarle tutte a termine. Nonostante tutto, Giorgia Meloni ha messo sul tavolo già un primo piano incentrato sui primi obiettivi essenziali.
Come ha puntualizzato in un post pubblicato recentemente su Facebook, “la crisi energetica è una questione europea e come tale deve essere affrontata”. Quindi parliamo innanzitutto di soluzioni per fronteggiare il caro bollette. La leader di Fdi ribadisce di voler introdurre un tetto al prezzo del gas, proponendo di disaccoppiare il prezzo del gas e quello dell’elettricità per abbassare il costo in bolletta.
Inoltre Giorgia Meloni afferma di appoggiare “ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese”. In quanto agli aiuti per le famiglie e le imprese, la leader Meloni annuncia che non è favorevole a uno scostamento di bilancio. Il decreto Aiuti Quater potrebbe dunque non essere non troppo diverso dai precedenti decreti varati da Draghi.
Taglio alle tasse e flax tax
Fratelli d’Italia mira ad un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare, ma difficilmente riuscirà ad essere varato. In secondo luogo, invece, si propone un taglio alle tasse che sia per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo a favore delle imprese. Questo per ridurre “il cuneo di almeno 5 punti percentuali per redditi da lavoro fino a 35mila euro”. Un altro punto che FdI vorrebbe sostenere è l’assegno unico universale aumentato a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro a partire dal secondo.
Dal 2023 invece potremmo avere l’estensione della flat tax al 15% anche alle partite Iva fino a 100mila euro di fatturato. Si parla anche di flat tax incrementale, ovvero una tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti. La misura prevede un regime agevolato, ma solo per la parte di reddito guadagnata in più rispetto all’anno precedente. Per chi non ha subito variazioni significative di reddito non cambierebbe nulla.
Le pensioni
Per quanto riguarda le pensioni, Quota 102 scade già a fine anno. Il governo dovrà attuare una riforma per non “perdere la faccia” davanti agli elettori a cui è stato promesso che non si tornerà sic et simpliciter alla legge Fornero. Salvini spinge per Quota 41, mentre Fratelli d’Italia punta sull’abolizione dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita.