Sospetti casi do molestie nel mondo del ciclismo rosa. Nel mirino i comportamenti del Ct Salvoldi. Andreotti: “Entrava in camera che io fossi vestita o no”.
Emerge con prepotenza lo scandalo molestie nel mondo del ciclismo femminile. Le voci delle scorse settimane hanno scoperchiato il vaso di Pandora spingendo le prime atlete a raccontare la propria esperienza.
Il caso molestie investe il mondo del ciclismo rosa
La prima a ribellarsi al clima di omertà è Maila Andreotti, giovane promessa delle due ruote. Prima di ritirarsi dall’attività agonistica per la troppa pressione psicologica e per una ambiente decisamente pesante.
Come raccontato dall’avvocato della ciclista ai microfoni de il Corriere della Sera, la Andreotti è stata convocata dalla Procura Federale, intenzionata a fare luce sul caso delle presunte molestie sessuali. Nonostante la giovane non abbia presentato denuncia e nonostante non abbia mai cercato visibilità sui giornali, Maila Andreotti è diventata il volto del MeToo nel mondo del ciclismo. In poche settimane decine di atlete hanno denunciato molestie e atti di bullismo.
In Italia il caso è venuto alla ribalta dopo la segnalazione di Silvio Martinello, il quale ha fatto sapere di aver raccolto in un fascicolo diversi episodi di sospette molestie sessuali.
Nel mirino della giustizia c’è il ct della Nazionale italiana Dino Salvoldi, una delle icone del ciclismo italiano. È facile immaginare quindi il clima di tensione che circonda la vicenda.
Maila Andreotti: “Salvoldi entrava in camera in qualsiasi momento, che io fossi vestita o no”
Maila Andreotti ha parlato ai microfoni de il Corriere della Sera raccontando la sua esperienza nel mondo del ciclismo.
“Maggio 2012, avevo 16 anni. Ai pre campionati europei juniores e under 23 in Portogallo c’erano nuovi tecnici e massaggiatori. Ebbi la sensazione che Dino Salvoldi trattasse le ragazze in modo diverso. Con me era professionale, con qualcuna molto più aperto”.
La Andreotti ha parlato delle esperienze sconvenienti che ha subito nel corso della sua carriera.
“Il marcio l’ho visto la prima volta che ho incontrato un certo massaggiatore. Mi faceva domande strane, faceva battute un po’ spinte, entrava nella mia camera senza bussare e mi diceva “spogliati” prima dei massaggi”.
“Scarsa professionalità? No, e l’ho capito quando mi ha massaggiato solo il sedere. Mi sono lamentata con il mio allenatore dicendo che volevo l’altro massaggiatore”.
La venticinquenne ha poi parlato dei comportamenti di Salvoldi
“Diceva: “Lascia la porta della camera aperta”. E lui entrava in qualsiasi momento, che tu fossi vestita o no”.
“Io fisicamente da Salvoldi non sono mai stata molestata. Le ragazze che hanno avuto rapporti con lui erano tutte consenzienti. Io sollevo la questione psicologica, non fisica. Certe cose non vanno bene a priori”.