Aumenta ancora il prezzo dei carburanti. Si temono ripercussioni sui trasporti e sui prezzi al dettaglio.
ROMA – L’aumento del prezzo dei carburanti non si ferma e presto ci potrebbero essere ripercussioni sui trasporti e sui prezzi al dettaglio. Secondo l’ultimo report del Mise, citato da La Repubblica, la benzina attualmente costa 1,918 euro al litro, il diesel 1,780 e il Gpl 0,785.
Cifre che continueranno a salire nei prossimi giorni e le associazioni temono un aumento dell’inflazione ed un utilizzo diverso dei trasporti.
Codacons: “Una stangata pari a 357 euro annui in più a famiglia”
L’ultimo aumento della benzina è stato commentato dal Codacons. “Una stangata solo per i costi di rifornimento di carburante pari a 357 euro annui in più a famiglia – ha detto il presidente Carlo Rienzi – la benzina continua ad aumentare e ad oggi costa il 17% in più di inizio anno, e il +21,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente“.
“Gli effetti di questo rincaro – ha inoltre sottolineato la stessa associazione – si sono già fatti sentire sul tasso di inflazione e avranno delle nuove ripercussioni sui prezzi al dettaglio“.
Coldiretti: “L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia”
Preoccupazione espressa anche dalla Coldiretti. “L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia – si precisa in una nota – perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre aumentano i costi per le imprese“.
L’invito da parte dell’associazione è quello di utilizzare parte del Pnrr per sviluppare le bioenergie e concorrere in maniera concreta a contrastare il cambiamento climatico. Insomma serve un cambio di passo su questo tema per cercare di rispettare gli obiettivi posti dalla Commissione Europea entro il 2050. Il cammino è lungo e sicuramente ricco di ostacoli da superare per tornare ad una normalità anche su questo tema.