Processo Cucchi bis, sit-in di protesta davanti al Tribunale
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Direttore: Alessandro Plateroti

Processo Cucchi bis, protesta davanti al Tribunale

Processo Cucchi bis

Processo Cucchi bis, ascoltati l’infermiere, il barelliere e l’autista dell’ambulanza chiamata dai carabinieri nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009.

Continua a far discutere la morte di Stefano Cucchi, quando siamo arrivati al processo bis che vede cinque carabinieri sul banco degli imputati. Secondo l’accusa sarebbero stati loro a causare la morte del ragazzo. Le cause del decesso sarebbero dunque da attribuire alle percosse e non a cause naturali.

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Processo Cucchi bis, la testimonianza dell’infermiere

Nel corso dell’ultima udienza è stato ascoltato come testimone l’infermiere Francesco Ponzo che ha visto il ragazzo quando era ancora in vita: “Trovai Cucchi entro una cella poco illuminata. Era disteso sul letto, rivolto verso il muro e coperto fino alla testa. Lo salutai, e mi rispose ‘Non ho bisogno di niente'”, anche se “aveva una ecchimosi nella zona zigomale destra“. Ponzo faceva parte dei medici intervenuti nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009 su richiesta dei carabinieri di Tor Sapienza. “ Riuscii a prendergli il battito e la pressione, erano normali – prosegue il racconto di Ponzo. Mi sembrò una persona magra con una muscolatura tonica. Gli dissi ‘Vieni con me, andiamo in ospedale. Se hai qualche tipo di problema, poi magari ne parliamo in separata sede’. Per la mia insistenza, lui si irritò. Alla fine risalimmo, prendemmo i dati e andammo via“.

Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati anche il barelliere e il conducente dell’ambulanza, con il primo che ha confermato quanto detto dall’infermiere e il secondo che si è soffermato su altri particolari visto che non è entrato nella caserma.

Processo Cucchi bis

Processo Cucchi bis: protesta davanti al Tribunale

Complice anche il clamore suscitato dal film che racconta le ultime ore di Cucchi (Sulla mia pelle) davanti al Tribunale di Roma si è radunato un gruppo di manifestanti che ha organizzato un sit-in di protesta chiedendo giustizia per la morte del geometra romano. “Sappiamo chi è Stato – con Stefano nel cuore, con il sangue agli occhi“, si legge sullo striscione che campeggia davanti al Tribunale.

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ultimo aggiornamento: 28 Settembre 2018 10:30

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