Due condanne per le minacce a Saviano e Capacchione. Lo scrittore: “La sentenza mi ridà speranza”.
ROMA – Due condanne per le minacce a Saviano e Capacchione. Nel corso del maxi processo di secondo grado Spartacus, il giudice ha deciso per una pena a un anno e sei mesi il boss Francesco Bidognetti e a un anno e due mesi l’avvocato Michele Santonastaso per le minacce rivolte allo scrittore e alla giornalista.
Nelle prossime settimane saranno pubblicate le motivazioni di questa sentenza. Sembra chiudersi definitivamente una vicenda durata oltre dieci anni e che ha visto protagonisti lo scrittore e il cronista.
La sentenza
La sentenza è stata emessa dai giudici nella giornata di lunedì 24 maggio. La vicenda risale al 2008 quando l’avvocato del boss ha letto un documento che sin da subito è sembrato diverso nel suo significato rispetto al testo reale scritto in questo comunicato.
Parole che sono state interpretate dalla Dda di Napoli come minacce indirizzate allo scrittore e alla cronista. Tanto da confermare la scorta a Roberto Saviano e mettere sotto protezione anche la giornalista Capacchione. Una vicenda che sembra essere ormai molto vicina alla conclusione e la sentenza arrivata in secondo grado sembra avere indirizzato il processo. Nelle prossime settimane saranno pubblicate le motivazioni.
Le parole di Saviano
“Ci sono voluti tredici anni per concludere questo processo molto delicato – il primo commento di Saviano, riportato dal Corriere della Sera – che ha raccontato come un clan ha cercato di intimidire, isolare e fermare il racconto del suo potere. La sentenza mi ridà speranza ma non mi restituisce gli anni sotto scorta. Sono contento anche per Rosaria Capacchione, sono stati anni feroci sotto attacco da tanti. E’ la dimostrazione che i clan non sono infiniti“.
Un precedente che potrebbe essere utile per altre vicende simili. Saviano e Capacchione vedono chiudersi una vicenda che ormai durava da diversi anni.