Omicidio Cerciello Rega, il processo. Varriale in Aula: “Dopo esserci qualificati ho riposto il tesserino in tasca”. Elder: “Chiedo scusa a tutti”.
ROMA – Si è concluso il processo sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere morto a Roma, accoltellato nel corso di una colluttazione con due ragazzi americani. Il Tribunale di Roma ha condannato Hjord ed Elder all’ergastolo.
Omicidio Cerciello Rega, ergastolo per Elder e Hjort
L’accusa ha chiesto l’ergastolo nei confronti di Lee Elder e Hjort, i ragazzi a processo per la morte di Rega. Per la Pm i due hanno condotto un attacco sproporzionato e micidiale. Una richiesta accettata dal giudice.
Processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega
Il processo ha visto sul banco degli imputati Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, accusati della morte del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega.
La dichiarazione spontanea di Finnegan Lee Elder
“Voglio chiedere scusa a tutti, alla famiglia Cerciello e ai suoi amici. Al mondo intero. Quella notte è stata la peggiore della mia vita e se potessi tornare indietro per cambiare le cose lo farei ora, ma non posso“, ha dichiarato in Aula Finnegan Lee Elder, a processo insieme con Christian Natale Hjorth.
La deposizione di Varriale
In Aula come testimone era stato ascoltato il collega di Cerciello, Andrea Varriale che aveva ricostruito nei dettagli quanto accaduto quella sera.
“Ci avvicinammo frontalmente ai due e tirammo fuori il tesserino dicendo che eravamo carabinieri – ha raccontato il militare citato da La Repubblica – dopo esserci qualificati ho riposto in tasca il tesserino. Lo ha fatto anche Mario. Loro non avevano nulla in mano. Noi andavamo a identificare due persone. I due ci hanno aggrediti immediatamente. Io fui preso al petto da Natale e rotolammo in terra. Allo stesso tempo sentivo Cerciello urlare, aveva una voce provata“.
Il militare ha ricostruito anche le fasi dell’aggressione: “Tutto è durato pochi secondi. Io ho lasciato andare il mio aggressore perché ero preoccupato per Mario. L’ho visto in piedi e mi ha detto di essere stato accoltellato. Ho chiamato immediatamente i soccorsi per chiedere un’ambulanza“.
La perizia su Finnengan Elder: il giovane era in grado di intendere e di volere
Negli atti era stata inserita anche la perizia su Finnegan Elder precisando come il giovane “fosse capace di intendere e volere al momento del fatto ed è per questo imputabile“.