Giudizio negativo da parte di Romano Prodi a proposito del progetto del governo Meloni verso il premierato.
Una bocciatura pesante quella di Romano Prodi alle mosse di Giorgia Meloni e in generale dell’operato del Governo, specie in ottica premierato. L’ex Premier ha parlato a Piazzapulita spiegando la sua visione del presente ma soprattutto del futuro dell’Italia.
Prodi e l’operato della Meloni
“Sono l’unico presidente del Consiglio che ha voluto, alla fine del suo governo, la sfiducia del parlamento. L’unico della storia italiana”, ha spiegato Prodi. “E questo perché ritengo che il parlamento sia il centro del paese. E questa riforma spazza via il parlamento, non la voglio”, ha sentenziato l’ex Premier.
Per Prodi, quindi, una bocciatura in pierna regola alla riforma costituzionale proposta dal governo Meloni, che punta al premierato con l’elezione diretta del presidente del Consiglio.
“Se vogliamo stabilità basta una buona legge elettorale, per esempio a due turni. Il Mattarellum c’era quasi, bastava appena appena completarlo, sistemarlo”, ha spiegato dando una sua soluzione sulla governabilità del Paese.
E ancora: “I problemi di governabilità si risolvono con una legge elettorale di maggioranza, non c’è bisogno di levare i poteri al presidente della Repubblica. Con l’elezione diretta del presidente del consiglio il presidente della repubblica non conterebbe più nulla, non c’è dubbio”.
Il lavoro della Meloni
Rispondendo alle domande di Formigli a Piazzapulita, poi, Prodi ha spiegato meglio perché secondo lui la Premier stia spingendo per cambiare la struttura costituzionale: “Meloni vuole fare la riforma ora perché essendo al governo, con un’ampia maggioranza, ci vuole rimanere”.
Eppure ecco il monito: “Lo slogan: ‘Diamo stabilità con un uomo forte’ ha sempre avuto un suo fascino. La democrazia è complicata, vuol dire riflessione, mentre l’uomo singolo vuol dire emozione. Il governo in questo momento vuole attrarre un’emozione. E ci riesce. Ma attenzione che quando poi si discuterà a lungo sul problema, l’emozione finirà con l’essere meno importante”.