Programmi craccati, ecco un nuovo pericolo per chi li usa
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Direttore: Alessandro Plateroti

Un nuovo rischio si aggiunge alla lista per chi usa programmi craccati

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Usare programmi craccati è prima di tutto illegale, ma è anche rischioso. Ai numerosi pericoli, oggi si aggiunge una nuova minaccia.

Chiunqua abbia usato Internet almeno un po’ sicuramente è stato tentato dai programmi craccati, dal software piratato e in generale da tutto quello che promette un facile risparmio. Sfortunatamente si tratta di attività illegali, ma soprattutto rischiose per il nostro computer e per la nostra sicurezza.

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Si tratta di un fatto risaputo, ma oggi ai numerosi rischi legati all’uso e al download di programmi craccati se ne aggiunge uno nuovo, potenzialmente molto dannoso per il nostro computer.

Con i programmi craccati, il nostro computer diventa un “mulo” che fabbrica bitcoin

Un problema di sicurezza scoperto dalla celebre azienda di sicurezza ESET, che lo ha scoperto in alcuni programmi per fare musica che circolano in versione pirata nei principali siti per scaricare programmi craccati.

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Fonte foto: pixabay.com/it/illustrations/sicurezza-informatica-protezione-3400657/

Al di là degli aspetti tecnici, che interessano soprattutto gli addetti ai lavori, gli aspetti rilevanti sono principalmente due.

Il primo è che si tratta di un malware diffuso anche sui Mac: la piattaforma Apple è senza dubbio la più usata per fare musica, e i malintenzionati lo sanno bene. Il secondo è che il malware installato è un miner per bitcoin, che ovviamente lavora per i malintenzionati.

LoudMiner, così si chiama il programma maligno installato, costringe il nostro PC a lavorare sempre al massimo, sfruttando la potenza di calcolo per gonfiare le tasche digitali dei malintenzionati.

Di per sé sembrerebbe un rischio secondario, se non fosse per il fatto che lo “stress” generato su processore e memoria per minare bitcoin è tale da “bruciarli” in un tempo molto più breve del normale.

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Chi passa il tempo a craccare programmi non lo fa per hobby

O meglio, non più. Oggi quella del software pirata è più che altro un’industria del crimine, come tutte quelle che operano fuori dalla legalità. Spesso alla ricerca di un guadagno facile, da fare sulle spalle di utenti sprovveduti. Direttamente, come nel caso dei ransomware, o indirettamente, come in questo caso.

Quello che è chiaro è che oggi, anche volendo tralasciare l’aspetto legale, i rischi superano ampiamente i benefici. Il motivo non è difficile da capire: chi è in grado di craccare programmi, è sicuramente in grado di inserire all’interno qualsiasi diavoleria gli permetta di guadagnare alle nostre spalle, o peggio.

Fonte foto copertina: pixabay.com/it/photos/calcolatore-virus-hacker-4282377/

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ultimo aggiornamento: 25 Giugno 2019 11:55

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