Putin riconosce il Donbass e invia l'esercito: ora che succede?
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Direttore: Alessandro Plateroti

Putin riconosce il Donbass: quali sono le conseguenze di questa mossa. È iniziata l’invasione dell’Ucraina?

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Putin lancia la sfida agli Stati Uniti e alla NATO riconoscendo le repubbliche separatiste del Donbass. Che significato ha questa mossa.

La notizia del 21 febbraio 2022 è quella del riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass da parte di Vladimir Putin. Ma cosa cambia concretamente dopo questa mossa? Quali potrebbero essere le conseguenze?

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Vladimir Putin
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Putin riconosce i separatisti e invia l’esercito nel Donbass. Quali saranno le conseguenze? Cosa potrebbe succedere adesso?

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, nella Regione del Donbass ci sono due Repubbliche autoproclamate. Si tratta di Repubbliche filorusse.

In questa regione, che formalmente appartiene all’Ucraina, si combatte da anni e la situazione è precipitata (per l’ennesima volta) nelle ultime settimane, ossia da quando l’esercito russo ha iniziato le esercitazioni al confine con l’Ucraina facendo di tutto per far intendere che avrebbe potuto lanciare una grande offensiva contro Kiev.

Putin, accogliendo la richiesta della Duma, ha deciso di riconoscere le due Repubbliche e di offrire loro protezione inviando l’esercito. Protezione ovviamente dall’esercito regolare ucraino.

Ma quali sono le conseguenze di questa mossa di Vladimir Putin? Con il riconoscimento delle due due Repubbliche separatiste dal punto di vista pratico non cambia nulla. Mosca ha sempre garantito sostegno militare ed economico a questi due territori. Territori che prima la Russia riconosceva come parte dell’Ucraina. Ora non più. E questo legittima Putin a mandare l’esercito in quello che formalmente è territorio ucrain.

A preoccupare sono le conseguenze indirette. Riconoscendo le due Repubbliche Putin spazza via gli accordi di Minsk, grazie ai quali si era giunti ad una pacificazione della zona dopo anni di scontri. Solo che gli accordi di Minsk chiedevano anche che Kiev riconoscesse alle due Repubbliche separatiste uno statuto speciale. Cosa che di fatto non è mai successa. I complessi accordi di Minsk hanno avuto un solo effetto: il cessate il fuoco. E questo a Mosca non basta. Mosca vuole che Kiev riconosca le due Repubbliche e smetta di considerale come un territorio occupato.

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Invasione dell’Ucraina o missione di pace?

Mandando l’esercito nella regione del Donbass, Putin ha invaso l’Ucraina? Dipende dal punto di vista. Per la legge russa no. Mosca ha semplicemente mandato l’esercito a proteggere la popolazione di due repubbliche abitate da russi e russofili che ha riconosciuto. Putin, come specificato, ha inviato l’esercito russo nel Donbass per mettere fine agli scontri e a quello che lui ha più volte definito come un vero e proprio genocidio. Il suo scopo sarebbe quindi quello di far cessare gli scontri e non quello di superare i confini della regione del Donbass per fare rotta verso Kiev. In quel caso la comunità internazionale non potrebbe nascondersi dietro un dito: si tratterebbe di una vera e propria invasione totale.

Per l’Ucraina e la comunità internazionale invece la decisione di Putin di mandare l’esercito nel Donbass è di fatto un’invasione. Le forze russe occupano un territorio dell’Ucraina. Quindi formalmente si tratta di un’invasione.

Ma la questione merita un’analisi più approfondita. Nel Donbass si combatte da anni e non è la prima volta che arrivano uomini e mezzi dell’esercito russo. Certo, nel febbraio 2022 gli uomini sono arrivati in grande stile, in parata, sfidando gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione europea.

Tradotto, siamo di fronte ad un gesto più simbolico che concreto. L’ennesima carta giocata per mandare un segnale agli Stati Uniti e ai leader occidentali.

Ma a Putin non conviene riconoscere le Repubbliche separatiste

La verità è che siamo di fronte ad una partita a scacchi. Putin non ha interesse a riconoscere le due Repubbliche separatiste. Vuole solo forzare la mano. Lo scopo di Mosca è che Kiev le riconosca. Ma perché? Perché così i leader delle Repubbliche filorusse avrebbero diritto di voto e potrebbero influenzare le decisione di politica interna ed estera. Se Kiev riconoscesse le due Repubbliche di fatto non potrebbe entrare nella NATO perché i leader delle repubbliche separatiste voterebbero contro.

Con il riconoscimento delle repubbliche da parte di Mosca, invece, Putin non risolve i suoi problemi. Anzi. Ragionando per assurdo, se il Donbass fosse riconosciuto come territorio russo l’Ucraina, a quel punto senza guerre e conflitti nel suo territorio, potrebbe aderire più velocemente alla NATO, che è quello che Mosca non vuole.

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ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2022 10:22

Putin riconosce il Donbass e ordina una missione ‘peacekeeping’

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