Il presidente della Russia, Vladimir Putin, si è schierato contro le sanzioni che la Nato ha varato in seguito all’invasione dell’Ucraina.
La guerra in Ucraina ha causato ingenti problemi a gran parte dei Paesi europei. Oltre all’Ucraina, chiaramente devastata dagli attacchi della Russia, anche moltissime nazioni, fortemente dipendenti dal gas di Mosca, sono state danneggiate dal conflitto in corso. Sebbene la Nato abbia varato ben sei pacchetti di sanzioni contro Mosca, Vladimir Putin sostiene che tali sanzioni abbiano creato una situazione economica insostenibile su scala globale. Ma chi ha ragione?
Le dichiarazioni del presidente russo
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha definito i Paesi che hanno varato le sanzioni come “guidati da ambizioni politiche miopi, dalla russofobia, hanno colpito in misura maggiore i propri interessi nazionali, le proprie economie, il benessere dei propri cittadini”. Queste le parole di Putin, che ha parlato dell’“inflazione in forte aumento in Europa”.
Vladimir Putin ha inoltre definito l’Occidente come ossessionato dalle sanzioni, asserendo inoltre che la situazione attuale comporterà delle “conseguenze più difficili” per l’Unione Europea oltre ai Paesi del terzo mondo. “La colpa è interamente delle élite dei Paesi occidentali, che sono pronte a sacrificare il resto del mondo per mantenere il loro dominio globale“, ha dichiarato Putin.
La situazione attuale: quali sono le cause?
Stando al leader del Cremlino, dunque, le sanzioni dell’Occidente stanno “provocando” una vera e propria crisi globale. Una situazione difficilissima da gestire sia per la Nato che per la Russia, ma che – a detta del presidente russo – starebbe penalizzando tutte le nazioni del pianeta. Le parole di Putin sono corrispondenti a verità o no? Sicuramente, l’andamento economico globale non è propriamente positivo. Eppure, far cadere le colpe sulle sanzioni europee è una strategia dettata dalla necessità di scaricare la paternità della situazione attuale altrove. Del resto, è pur sempre Putin che ha mosso il proprio esercito in Ucraina.