Quando si torna a scuola a gennaio? Le Regioni procedono in ordine sparso. In Trentino prima campanella il 7 gennaio anche per i ragazzi delle superiori.
La scuola torna al centro delle discussioni anche nel mese di gennaio del 2021, soprattutto perché per molti non è chiaro quando si torna a scuola. Il grande interrogativo interessa soprattutto gli studenti delle scuole superiori, in balìa delle onde e del confronto (spesso scontro) politico.

Quando si torna a scuola a gennaio: il calendario
Inizialmente il governo aveva disposto il ritorno a scuola per il 7 gennaio, salvo poi posticipare la prima campanella dell’anno all’11 gennaio di fronte alle richieste di molti presidenti di Regione. Alla fine si procede in ordine sparso.
In Trentino prima campanella il 7 gennaio
Il 7 gennaio tornano in classe i ragazzi delle scuole superiori del Trentino Alto Adige. Come indicato dal governo, la didattica in presenza riprende al 50%.
11 gennaio – Toscana, Valle d’Aosta e Abruzzo
Alla fine l’11 gennaio ritornano in classe solo i ragazzi della Regione Toscana, dove l’emergenza coronavirus è contenuta così come è contenuta l’incidenza dei nuovi casi. Alla Toscana si sono unite Valle d’Aosta e Abruzzo.
18 gennaio – Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia Romagna
Tornano in classe il 18 gennaio gli studenti delle scuole superiori di Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia-Romagna.
25 gennaio – Liguria, Marche e Umbria
Posticipano la ripresa della didattica in presenza la Liguria di Giovanni Toti e la Regione Umbria. Tornano in classe anche gli alunni delle superiori delle Marche, sempre con la didattica in presenza integrata. Riaprono le scuole medie in Campania, mentre per quanto riguarda le superiori si dovrebbe attendere fino al prossimo 1 febbraio.
La situazione in Campania
In Campania, come anticipato, le scuole superiori dovrebbero riaprire i cancelli dal prossimo 1 febbraio. Il Tar ha accolto il ricorso contro l’ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca disponendo però che i ragazzi tornino in classe entro il prossimo1 febbraio. In pratica la situazione non cambia.
Le Regioni che hanno disposto la didattica a distanza fino al 31 gennaio
In Friuli Venezia Giulia l’ordinanza del Presidente di Regione dispone la didattica a distanza per i ragazzi delle scuole superiori fino al 31 gennaio. Per i ragazzi di elementari e medie la prima campanella è suonata il 7 gennaio.
Anche in Veneto e in Calabria didattica a distanza per i ragazzi delle superiori fino al prossimo 31 gennaio.
In Sicilia manca ancora un’ordinanza ma i ragazzi delle superiori dovrebbero continuare a seguire le lezioni da casa fino a fine gennaio per poi tornare a scuola a febbraio. La Regione è in zona Rossa alla luce dell’ordinanza del ministro Speranza.
Anche in Basilicata si dovrebbe riprendere con la didattica in presenza solo a partire dal prossimo 1 febbraio.
Chiude la panoramica delle Regioni la Sardegna, dove si valuta il rinvio del ritorno in classe dei ragazzi al prossimo mese di febbraio.
Quando si torna a scuola in Lombardia
In Lombardia l’intenzione era quella di riaprire i cancelli a fine gennaio, ma il 13 gennaio il Tar ha annullato l’ordinanza regionale disponendo quindi la ripresa dell’attività didattica in presenza al 50% per i ragazzi delle superiori. La data fissata per la riapertura è quella del 22 gennaio ma il 15 gennaio l’ordinanza del Ministro Speranza ha disposto la zona Rossa per la Lombardia, che quindi deve rinviare la riapertura delle scuole superiori.

Regioni in ordine sparso
Come a settembre, anche a gennaio le Regioni procedono in ordine sparso. La situazione epidemiologica, non rassicurante, costringe i Presidenti delle regioni a valutare la situazione sul territorio. Inoltre molte Regioni preferiscono muoversi con maggiore prudenza rispetto al governo, che ovviamente spinge per la ripresa della didattica in presenza anche per motivi di consenso. Questo non significa che si vogliano prendere decisioni imprudenti, ma a Roma c’è una certa fretta. Per il bene dei ragazzi e per superare una fase di stallo complessa anche dal punto di vista politico.