I raffreddori possono dare una pre-immunità al coronavirus?
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I raffreddori possono dare una pre-immunità al coronavirus? I risultati di uno studio americano

Laboratorio coronavirus

I raffreddori possono dare una pre-immunità al coronavirus? I risultati di uno studio americano.

ROMA – I raffreddori possono dare una pre-immunità al coronavirus? Uno studio californiano non esclude questa possibilità. Nella ricerca gli scienziati hanno analizzato il sangue di 20 persone convalescenti e altrettanti mai esposte al Covid-19.

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La risposta immunitaria è stata positiva. In 11 dei 20 campioni presi in esame è stata verificata la presenza di anticorpi. Studio che ha permesso di confermare come i raffreddori possono provocare una minima immunità anche se si tratta di una minima parte e per questo i ricercatori preferiscono non sbilanciarsi troppo.

Pregliasco: “Risultato interessante, va approfondito”

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha confermato come il “risultato è interessante” anche se si tratta di numeri che vanno approfonditi perché “la ricerca è molto parziale“.

La risposta immunitaria potrebbe spiegare anche il perché dei pochi casi tra i bambini: “E’ possibile che chi ha avuto un’esposizione recente ad altri coronavirus che circolano in inverno abbia anche ottenuto una risposta immunitaria più adeguata a Sars-Cov2. Tra le ipotesi avanzate sul perché i più piccoli sembrino più protetti c’è proprio il fatto che vadano incontro ai raffreddori causati dai coronavirus producendo una risposta immunitaria che, essendo più recente rispetto agli adulti, può essere più efficace anche contro il Covid-19“.

Il ricercatore Bucci: “Ottima notizia”

Anche il ricercatore Enrico Bucci ha espresso sui social la propria soddisfazione per i risultati della ricerca: “Si tratta di un’ottima notizia. Adesso, prima che stappate lo champagne, ecco i limiti di questo studio ed alcune altre considerazione. La percentuale di popolazione non è necessariamente del 50% perché si tratta di un campione piccolo. E, inoltre, non è escluso che quei soggetti pre-immunizzati non svilupperanno sintomi, anche se magari più deboli“.

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Pubblicato da Enrico Bucci su Venerdì 15 maggio 2020

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:23

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