Il governo approva il Recovery plan in Cdm, Italia Viva si astiene. Scontro sul Mes.
ROMA – L’esperienza del Conte II sembra essere arrivata ai titoli di coda. Le flebili speranze di un possibile riavvicinamento tra Renzi e il premier sembrano essersi spente con l’astensione di Italia Viva sul testo del Recovery Plan, che passa in Cdm ma senza i voti di Italia Viva.
Recovery plan approvato in Consiglio dei Ministri
Il governo ha approvato il Recovery plan durante il Consiglio dei Ministri iniziato alle 22.15 circa del 12 gennaio e terminato poco prima dell’una di notte. Nel comunicato stampa condivido sulla pagina di Palazzo Chigi sono riportati i dettagli del Piano nazionale che dovrà ora essere approvato dal Parlamento prima di essere presentato a Bruxelles.
Italia Viva si astiene, scontro sul Mes
Come annunciato da Renzi , Iv era pronta a dare il proprio consenso solo in caso di un inserimento di parte del Mes. Da parte del premier Conte e del resto della maggioranza è arrivata il no alla proposta della delegazione di Italia Viva. “Se è così, allora noi il piano non lo votiamo“, la replica della ministra Bellanova riportata dall’AdnKronos.
Bellanova e Bonetti pronte a dimettersi
Le ministre Bellanova e Bonetti sono pronte a dimettersi. L’annuncio del loro passo indietro dovrebbe arrivare in conferenza stampa nel pomeriggio del 13 gennaio.
Da capire se le renziane decideranno di partecipare al Cdm sulle misure anti-covid (Iv ha annunciato il proprio voto a favore in Parlamento) oppure se lasceranno prima del Consiglio dei ministri. In questo caso il premier Conte potrebbe assumere gli incarichi ad interim in attesa di andare al Senato e poi salire al Colle per rassegnare le dimissioni. Passaggi che dovrebbero avvenire giovedì 14 gennaio.
Gli scenari
Gli scenari per il post Conte II sono diversi. Le elezioni sembrano essere l’ipotesi meno probabile per la pandemia. Nonostante il ritorno alle urne potrebbe sembrare a questo punto la soluzione più ragionevole, l’emergenza sanitaria e la crisi economica suggeriscono di trovare soluzioni rapide..
Possibile, quindi, una nuova maggioranza guidata dal premier Conte con i responsabili del Centrodestra. Uno scenario che potrebbe garantire la sopravvivenza in Parlamento anche se non si conosce la durata di questo esecutivo. Questo nel caso in cui Conte avesse ovviamente i voti di questi responsabili. In caso contrario resta viva l’ipotesi di un governo di unità nazionale. Il Pd ha annunciato la contrarietà, ma non si esclude la possibilità di un sostegno fino al ritorno alle urne in sicurezza.