La prima manovra del centrodestra sarà indirizzata a modificare il reddito di cittadinanza: le proposte di lavoro declinabili scendono a una.
Il centrodestra ha proposto una prima manovra, che ha come oggetto la modifica del reddito di cittadinanza. Trattandosi appunto di una modifica, la platea dei beneficiari non verrà “toccata”, ma verranno modificate le modalità di percepimento del reddito. Nella fattispecie, il numero delle offerte di lavoro che è possibile rifiutare diminuirà.
Nel caso di declino di tutte le offerte di lavoro proposte, il beneficio decadrà. Pare che il provvedimento sul reddito di cittadinanza potrebbe essere modificato già durante la prima manovra del nuovo governo, gestito dal centrodestra.
La Nadef, la nota di aggiornamento
Sia Palazzo Chigi che il ministero dell’Economia stanno lavorando alla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, che verrà attesa in Consiglio dei ministri entro la giornata di giovedì 29 settembre.
All’interno della nota verrà trattato il quadro tendenziale, mentre della programmazione si occuperà Giorgia Meloni, la leader di estrema destra di Fratelli d’Italia. La Nadef ha spiegato che le previsioni stimano che la crescita rimarrà sotto la soglia psicologica dell’1%. Ciò significa una stima di oltre 20 miliardi di spesa in meno.
Si tratta di un gran risparmio per le casse dello Stato. Giorgia Meloni, in merito alla questione, ha asserito di non voler più produrre debito, e di voler seguire la linea proposta da Draghi sul no allo scostamento di bilancio.
Cosa comprenderà la modifica
La prima misura a subire delle modifiche sarà quindi il reddito di cittadinanza, il provvedimento proposto da Conte nel 2018. In un primo momento, Conte aveva stabilito che la legge prevedesse che il reddito di cittadinanza decadesse al terzo rifiuto di tre proposte di lavoro. Draghi ha modificato la legge portando a due rifiuti. La volontà del centrodestra, è quella di ridurre ad una le proposte di lavoro rifiutabili.