Referendum 8-9 giugno, Ignazio La Russa invita all’astensione dal voto e Giuseppe Conte denuncia questa deriva “horror”.
Dopo aver commentato l’elezione di Papa Leone XIV e lanciato un pronostico per l’Occidente, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha spostato l’attenzione sul referendum dell’8 e 9 giugno, suscitando polemiche con la sua presa di posizione contro la partecipazione al voto. All’opposto, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha rilanciato con forza e attaccato duramente le dichiarazioni istituzionali che, a suo dire, ostacolano il diritto dei cittadini.

La posizione di Ignazio La Russa sul referendum
Nel corso di un incontro pubblico a Firenze nell’ambito di “Spazio Cultura“, come riportato da Il Tempo, Ignazio La Russa ha dichiarato: “Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa, poi io magari vado a votare…“. Una frase che ha immediatamente acceso il dibattito, vista la carica istituzionale ricoperta da La Russa.
Durante lo stesso intervento, il presidente del Senato ha anche ironizzato su una recente partita di calcio, mettendo in parallelo la politica e la sua fede sportiva per l’Inter: “Cos’ha provato per Inter-Barcellona? Sono andato sia a Barcellona che a San Siro. Non sono emotivo, rimango sempre freddo. Quando segnamo applaudo, mi alzo, ma ho avuto paura per mio figlio perché ho temuto gli venisse un coccolone come Frattesi che ha avuto un giramento di testa per il gol e l’esultanza“.
Ha sottolineato l’importanza della passione: “Anche nel calcio c’è qualcosa che assomiglia a Fratelli d’Italia. Si può andare contro le aspettative di tutti. Una cosa è certa: se vinciamo la Champions la vinciamo col cuore, e Fratelli d’Italia col cuore va benissimo avanti“.
La replica di Giuseppe Conte
Dal canto suo, Giuseppe Conte ha criticato apertamente le parole pronunciate dalla destra, tra cui quelle di Ignazio La Russa. Inoltre, sottolineando la rilevanza politica e sociale del referendum. Il leader del Movimento 5 Stelle ha affermato: “Il voto dell’8 e 9 giugno permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato. Sembra un horror invece sono le esternazioni dei vertici delle nostre istituzioni”.