Matteo Renzi e Carlo Calenda continuano a discutere in cerca di un accordo.
Azione di Carlo Calenda molto probabilmente si unirà a Italia Viva di Matteo Renzi. I due nemici-amici sono sicuramente i più vicini dal punto di vista programmatico nonostante divergenze passate. Insieme puntano a creare il terzo polo promosso da Renzi da tempo per dare un’alternativa centrista a chi alle prossime elezioni non vuole votare né la destra sovranista né la sinistra del Pd o di Fratoianni. Sembra che sia già tutto pronto anche il logo ed entro domani dovrebbe arrivare l’ufficialità.
L’accordo si farà quasi certamente, come fanno intendere gli stessi leader di Azione e Italia Viva nonostante intervistati non si sbilanciano ancora più di tanto. Ancor di più Calenda scottato da ciò che è accaduto con il patto con il Pd. “Non parlo più di accordi finché non sono siglati con il sangue” dice il leader di Azione. Ma anche Matteo Renzi mette i suoi paletti e dice di non voler fare “teatrini modello Letta”. Da buon stratega l’ex premier conserva il suo piano B in caso l’accordo dovesse saltare all’ultimo, ovvero la corsa in solitaria di Italia Viva.
Azione e Iv per la nascita del terzo polo
Oggi ci sarà un nuovo incontro tra Renzi e Calenda e dovrebbe essere quello decisivo perché il tempo stringe e c’è urgenza di chiudere tutto entro domani. Sul tavolo oltre la questione della leadership, anche quella dei seggi che da 50 a 50 è arrivata a 60 per Azione e 40 per Italia Viva. Sta per nascere quindi il terzo polo fondato sull’idea di portare avanti il programma di governo del premier Draghi e riproporlo a Palazzo Chigi. In ogni caso, continuare sul percorso intrapreso riguardo alle riforme del Pnrr e la leadership internazionale del nostro paese.
Intervistato da La Stampa, Calenda chiarisce di non essere rissoso né di non poter convivere con Renzi perché con lui funziona così. “Quando eravamo insieme al governo litigavamo continuamente, con lui poteva funzionare solo attraverso un confronto tosto e infatti abbiamo fatto cose buone” ha spiegato il leader di Azione in trattativa con il suo ex premier per la nascita del terzo polo.