Matteo Renzi e Bruno Vespa si scontrano sul caso Almasri. Accuse, repliche e segreti di Stato al centro di un dibattito sempre più acceso.
Lo scontro tra Matteo Renzi e Bruno Vespa si accende, riportando l’attenzione su un tema delicato: le operazioni segrete dello Stato. Il pretesto è il caso Almasri, il generale libico rimpatriato dall’Italia in circostanze controverse. Il dibattito esplode durante la trasmissione Cinque Minuti, quando Vespa fa dichiarazioni destinate a far discutere.
La risposta di Renzi e la controreplica di Vespa
Secondo il giornalista, “in ogni stato si fanno cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli stati del mondo”. Affermazioni che scatenano subito reazioni da più parti, in particolare dall’opposizione e dal partito di Renzi, Italia Viva.
Non tarda ad arrivare la replica dell’ex premier. Prima interviene Enrico Borghi, presidente dei senatori di Italia Viva, accusando Vespa di essere ormai il “portavoce di Fratelli d’Italia”. Poi lo stesso Renzi prende posizione, accusando il giornalista di divulgare informazioni coperte da segreto di Stato.
A rincarare la dose è la risposta di Vespa, che in una nota afferma: “A me risulta che i due tecnici italiani Bruno Cacace e Danilo Colonego rapiti (forse dall’Isis) in Libia ai confini con l’Algeria il 19 settembre 2016 (governo Renzi) furono liberati il 5 novembre con l’aiuto della milizia Rada di cui Almasri è il numero 2. Di Rada si sono serviti tutti i governi successivi per risolvere casi spinosi. Naturalmente si tratta di operazioni riservatissime e si può dire tutto e il contrario di tutto, ma a me questo risulta. Se poi i due tecnici sono stati liberati dalla Befana, mi scuso con il presidente Renzi”.
La polemica si infiamma: segreti di Stato e attacchi personali
A questo punto, il botta e risposta diventa sempre più acceso. Intervenendo a Metropolis, Renzi insinua che qualcuno stia passando informazioni a Vespa: “Sarei curioso di sapere chi sta diffondendo segreti. Qualcuno evidentemente sta usando Vespa come portavoce del governo e gli passa informazioni”. E aggiunge: “L’informazione che ha dato Vespa, io che ero presidente del Consiglio non la sapevo”.
Il giornalista non si lascia intimidire e replica: “Le mie informazioni sono di pura fonte giornalistica. Se Renzi e Borghi dicono che sono coperte da segreto di Stato ne prendo atto, ma forse non sono fandonie. D’altra parte tutti sanno che per liberare ostaggi bisogna trattare con gente sporca”.
Renzi, infine, affida la sua risposta ai social, attaccando duramente Vespa: “Vespa che sta facendo una brutta fine ha detto che tutti i governi fanno cose sporche. Ma parla per te, le cose sporche le farai te”.
Mentre il botta e risposta continua senza sosta, resta una domanda aperta: il caso Almasri è solo un pretesto per un duello mediatico o nasconde segreti ancora più profondi?
"I signori dietro la lucetta rossa", l'ira di Vespa e Affari Tuoi #cinqueminuti
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) January 31, 2025
Tutto insieme, solo su Rai 1 pic.twitter.com/ah90AVIzWg
Se Bruno Vespa sa di “cose sporche”, le dica. Le documenti. E le provi. Altrimenti prima di usare il mio nome si sciacqui la bocca. Terminare una lunga carriera come portavoce della Meloni è proprio una brutta fine
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 31, 2025