Il nuovo report di Standard and Poor’s sull’Italia: rating confermato il rating BBB con outlook stabile. Pil a +4,7 per cento nel 2021.
ROMA – Il nuovo report di Standard and Poor’s sull’Italia ha confermato il rating BBB con outlook stabile. “Nello scenario più negativo – si legge nel documento, riportato dall’Adnkronos – il rating si potrebbe abbassare se le nostre proiezioni di una ripresa economica seguita da una risanamento dei conti pubblici non si concretizzassero, o se crescenti passività potenziali dovute alle ampie garanzie fornite dal governo centrale si cristallizzassero nel suo bilancio“.
“Il rating potrebbe essere abbassato – ha precisato ancora l’agenzia – se gli Stati Membri bloccassero i trasferimenti programmati nell’ambito del programma Next Generation Eu“.
Lo scenario positivo
Nel report di S&P si parla anche di uno scenario positivo. Il rating italiano potrebbe aumentare “se vedessimo l’economia ottenere risultati migliori rispetto alla nostra previsione attuale, ad esempio, attraverso l’attuazione di riforme strutturali e fiscali favorevoli alla crescita e l’efficacia dispiegamento delle risorse disponibili per l’Italia dal Recovery […]. In questo scenario il rapporto debito/Pil dell’Italia molto probabilmente tornerebbe su un percorso discendente, ma non prima del 2024“.
Pil e conti pubblici
Nel report di S&P è prevista una crescita del Pil del 4,7% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. Si tratta di una previsione molto simile a quella del governo. “E’ troppo presto – è precisato nel documento – per trarre conclusioni chiare sulla ripercussione della pandemia in Italia […]. La scarsa diffusione della digitalizzazione contribuisce a una bassa produttività del lavoro, ma è osservato che la pandemia ha stimolato una notevole innovazione in questo campo. Il Governo Draghi propone di investire circa il 2,8% del Pil dai fondi Ue per digitalizzare i servizi pubblici, le piccole e medie imprese per la banda larga, il 5G e le infrastrutture satellitare“.
Nel 2021 il rapporto deficit/Pil dovrebbe salire all’11,6%, mentre quello tra debito/pil dovrebbe arrivare al 149% nell’anno in corso.