Riaperture bar e ristoranti: soluzioni anti-crisi, ma poco soddisfacenti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Riaperture bar e ristoranti: soluzioni anti-crisi, ma poco soddisfacenti

Riapertura di bar e ristoranti

La Fase 2 dell’emergenza Covid-19 prevede che dal prossimo 18 maggio scattino una serie di novità per quanto riguarda le aperture dei locali appartenenti ad altre categorie commerciali, la possibilità di vedere anche gli amici e di recarsi nelle seconde case.

Possibilità che terranno conto anche dei dati sull’epidemia resi noti giovedì 14 maggio da parte del Ministero della Salute che effettua il monitoraggio.

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Le attività che potranno riaprire da lunedì 18 maggio

In seguito alle insistenze delle varie categorie e ai risultati incoraggianti che si stanno registrando sul fronte del contagio da Covid-19, è arrivata la possibilità di riaprire anticipatamente sia per i negozi di commercio al dettaglio che per i servizi di ristorazione, compresi bar e ristoranti, e anche per quelle attività, come i parrucchieri e gli estetisti, che rientrano nella categoria “servizi alla persona”.

Una decisione alla quale il Governo è pervenuto dopo una lunga discussione e che dovrebbe portare a nuove libertà di movimento per i cittadini italiani, che restano limitate all’ambito regionale. Per gli spostamenti tra regioni si deve ancora attendere ma probabilmente sarà lo step successivo, anche se l’idea prevalente è quella di limitare gli spostamenti solo alle regioni limitrofe con indici di contagio simili.

Riapertura di bar e ristoranti
Riapertura di bar e ristoranti

Una soluzione anticrisi per le aziende e il commercio

Le varie attività prossime alla riapertura si dovranno adeguare ai sistemi di sicurezza, ognuna con le proprie caratteristiche, in accordo ai protocolli stabiliti dall’Inail. Sono molti i consigli che sono stati elaborati per effettuare la riapertura in sicurezza ma senza subire un drastico calo del fatturato.

Le aziende che si occupano di logistica hanno comunicato una serie di accorgimenti, tra i quali quello più essenziale, nel rispetto delle normative, è la sanificazione dei locali effettuata prima della riapertura e deve essere tassativamente eseguita una volta riaperto.

Per quanto riguarda i ristoranti, è necessaria una disposizione dei tavoli che permetta di mantenere le distanze richieste e lo stesso vale per la disposizione dei posti a sedere, fatta eccezione per le persone che appartengono allo stesso nucleo familiare, poiché mantenere la distanza minima non è obbligatorio.

Una disposizione abbastanza difficile soprattutto per i locali che hanno una superfice minima e che non hanno la possibilità di sfruttare delle superfici all’aperto. Per i ristoranti e i bar che dispongono, invece, di uno spazio all’aperto attiguo, possono provvedere a impiegarlo nel migliore dei modi. Per agevolare questa possibilità, il Governo ha decretato che le amministrazioni comunali non chiederanno il pagamento del suolo pubblico.

Naturalmente, anche gli spazi all’aperto devono essere sottoposti alle normali operazioni di pulizia e sanificazione come quelli all’interno. Si consiglia, dunque, di acquistare una spazzatrice manuale.

Per quanto riguarda il personale dipendente, non è necessario ridurlo, ma è consigliabile che i loro turni di lavoro e le loro mansioni siano ottimizzati anche tenendo conto della possibilità di ampliare gli orari di apertura e di rinunciare alla chiusura settimanale.

Per mantenere un buon livello di comunicazione con i clienti, è possibile realizzare un’apposita app e un sito web che riporti tutte le proposte culinarie, gli orari di apertura e sconti e promozioni per i clienti più fedeli.

Le posizioni dei politici e dei governatori sulla riapertura

Alla discussione non sono mancate le varie posizioni dei politici. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha parlato di una possibile mobilità tra le varie regioni da attuare a partire dal prossimo 1° giugno. Anche il ministro Boccia ha manifestato la volontà di aprire a questa soluzione, dopo aver raccolto i dati del contagio ancora per una settimana, affermando che, in caso di numeri positivi, si potrebbe pensare alla riapertura già dal 25 maggio.

Molto netta è la posizione del governatore del Veneto Luca Zaia, il quale ha dichiarato l’intenzione di riaprire il massimo possibile delle attività commerciali a partire dal 18 maggio.

Le regioni, l’autonomia sulle riaperture e le responsabilità

Il ministro Francesco Boccia ha sottolineato la responsabilità che le varie regioni si assumeranno in questa fase e che, in caso di risalita dei contagi, sarà necessario restringere questa riapertura.

Nonostante l’autonomia delle varie regioni, la possibilità di intervento nel caso in cui i risultati virassero verso il negativo, resta in mano al Governo centrale. Gli eventuali interventi saranno tempestivi e limitati alle zone in cui dovessero essere presenti dei nuovi focolai e la loro attuazione sarà sempre concordata insieme alle autorità della regione.

Sarà costantemente monitorato il numero dei nuovi contagiati e l’occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva. Il rispetto delle normative di sicurezza sarà compito delle amministrazioni locali che dovranno anche verificare l’uso delle mascherine e dei guanti, così come l’effettuazione delle sanificazioni nei tempi indicati dal protocollo e del rispetto delle distanze sia nei ristoranti che nelle spiagge.

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ultimo aggiornamento: 3 Giugno 2020 16:11

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