Aperta un'indagine su Ama per falso in bilancio: le ultime
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Direttore: Alessandro Plateroti

Rifiuti Roma, in Ama indagati per falso in bilancio

Fontana della Barcaccia

Aperta un’indagine su Ama per falso in bilancio. Visionati documenti relativi ad una cifra di 250 milioni di euro.

ROMA – E’ stata aperta dalla Procura di Roma un’indagine su Ama per falso in bilancio. Il fascicolo ha portato alla presa di documenti relativi ad una somma di 250 milioni di euro che l’azienda dei rifiuti della Capitale ha messo nel consueto resoconto per le annualità 2015 e 2016.

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Nelle prossime settimane potrebbero essere ascoltati i vertici della società per chiarire meglio la vicenda. Al momento nessuna delle persone è stata iscritta sul registro degli indagati ma in futuro non sono escluse ulteriori novità.

Indagine su Ama

Secondo quanto scritto da Repubblica, gli inquirenti sospettano che la somma derivi dall’acquisizione dell’imposta Tari che la municipalizzata riscuote per conto del Campidoglio.

Nel bilancio, infatti, la cifra non è separatamente indicata e di conseguenza utilizzata per pagare i creditori. Una mossa per rafforzare la propria posizione di liquidità con le Banche. Sono in corso tutte le verifiche del caso e presto ci potrebbero essere degli interrogatori. Nessuna persona è stata iscritta sul registro degli indagati anche, se al momento, siamo ancora agli inizi di questa inchiesta che presto potrebbe avere dei risvolti importanti.

Guardia di Finanza
fonte foto https://www.facebook.com/117-Guardia-di-Finanza-191423967541455/

Emergenza rifiuti a Roma

Ama negli ultimi tempi è stata al centro delle polemiche per l’emergenza rifiuti nella Capitale. La situazione sembra essere tornata alla normalità ma con l’arrivo del caldo non sono esclusi dei nuovi problemi a Roma.

L’indagine aperta dalla Procura di Roma servirà a chiarire il bilancio dell’azienda del 2015 e del 2016. La società potrebbe aver inserito nel totale anche i soldi che ha raccolto tramite l’imposta della Tari per conto del Campidoglio. Una mossa che serviva a rinforzare la propria liquidità e di conseguenza il rapporto con le Banche. Si parla di una cifra intorno ai 250 milioni di euro con i documenti che sono stati presi dalla Guardia di Finanza.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:26

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