Per modificare la prestazioni di un’automobile è possibile fare la rimappatura della centralina. Ma di cosa si tratta?
La centralina auto (nota anche come ECM, PCU o PCM) è un dispositivo elettronico adibito alla regolazione dei parametri che determinano le prestazioni del motore, ovvero la potenza, i rapporti di coppia, l’alimentazione (l’ingresso di aria e benzina all’interno dei cilindri) e la risposta in fase di accelerazione.
La rimappatura della centralina auto è un’operazione che consente di modificare le prestazioni della vostra auto senza dover intervenire sulla meccanica o sul motore.
C’è però da fare una premessa prima di proseguire. Le case automobilistiche progettano e costruiscono i motori delle proprie auto come pezzi unici da vendere sul mercato globale. Ogni nazione, però, impone parametri differenti sia per quanto riguarda la potenza di esercizio che per quanto concerne le emissioni inquinanti.
Pertanto, la centralina ha il compito di ‘condizionane’ le prestazioni del motore per far sì che queste rientrino nei limiti imposti dalle leggi del paese in cui la vettura dovrà circolare.
Come avviene la rimappatura
Si tratta sostanzialmente di riprogrammare il software originale della centralina e di sostituirlo con quello modificato. L’operazione richiede alcune ore di lavoro, al massimo una giornata. Deve essere eseguita in officina da personale qualificato e specializzato, per evitare spiacevoli inconvenienti quali il danneggiamento o il blocco della centralina.
È bene evitare il fai da te o affidarsi a semplici appassionati, dal momento che si tratta di un’operazione complessa e delicata (benché diverse officine offrano anche servizi di mappatura online per chi dispone di un dispositivo di lettura e scrittura).
Esistono due diversi tipi di rimappatura: una tradizionale ed una seriale. La rimappatura tradizionale consiste nell’aprire la centralina per modificarla fisicamente; in tal caso, l’operazione fa decadere la garanzia qualora questa fosse ancora in corso di validità. Quella seriale, invece, consiste nella riscrittura dei dati della centralina, il che permette di conservare intatta la garanzia.
Per completare il quadro, bisogna anche sottolineare come esistano centraline anti-tuning, ovvero con parametri non modificabili.
Pro e contro della rimappatura
Modificare i parametri di un’automobile comporta sia vantaggi che svantaggi. Entrambi dipendono anche dal tipo di automobile e dalla condizioni in cui essa si trova prima delle modifiche apportate. Tra gli effetti positivi ci sono certamente la possibilità di ottenere prestazioni migliori, aumentando la potenza della vettura, con un incremento stimato tra il 15% ed il 25%. È inoltre possibile ridurre effettivamente il consumo di carburante, specie per quanto riguarda i regimi medio-bassi.
Di contro, però, non vanno trascurati gli svantaggi che accompagnano la rimappatura: un incremento della potenza della vettura, infatti, espone le parti meccaniche ad un sovraccarico di stress.
Tale stress, se tenuto al di sotto della soglia di resistenza indicata dalla casa produttrice, non influisce in maniera eccessiva sul funzionamento del motore. Qualora le modifiche siano particolarmente forti, l’affidabilità e la durabilità del motore potrebbero risentirne nel corso del tempo.
Ovviamente, i rischi aumentano nel caso in cui il motore sia piuttosto vecchio o abbia un elevato chilometraggio. Nei motori aspirati, l’incidenza sulle prestazioni è relativamente bassa (tra il 7% e il 15%) mentre per quanto concerne i turbo-diesel, la turbina è la componente maggiormente esposta all’usura.
La rimappatura della centralina è legale?
Sì, ma solo a determinate condizioni. Modificare i parametri di un veicolo è possibile e, come detto, è meglio rivolgersi a figure competenti. Affidarsi a tecnici qualificati, però, da solo non basta per essere del tutto al riparo da ripercussioni di carattere legale.
Una vettura rimappata, infatti, può circolare liberamente solo dopo aver ricevuto l’ok da parte del Ministero dei Trasporti. L’auto modificata, infatti, deve essere nuovamente omologata dal momento che le modifiche hanno alterato numerosi parametri standard della vettura tra i quali i limiti di velocità (riportati sul libretto di circolazione), i consumi e le emissioni inquinanti. Inoltre, la rimappatura della centralina riguarda anche il bollo (che viene stabilito sulla base della potenza originaria della vettura) e la carta di circolazione, che risultano non essere più conformi al veicolo stesso.
Per questo, la Motorizzazione Civile tende a non concedere tanto facilmente il nulla osta alla circolazione di auto con la centralina rimappata. Senza l’approvazione da parte della Motorizzazione, circolare a bordo di un’auto con la centralina rimappata è illegale secondo la legge italiana.
In tal caso, il proprietario del veicolo è esposto ad una serie di possibili sanzioni, che vanno dalla semplice multa al sequestro del veicolo. Inoltre, in caso di sinistro, l’assicurazione potrebbe avvalersi del diritto di rivalsa e se nell’incidente c’è stata una vittima, la sanzione può arrivare fino ai cinque milioni di euro.
Cosa fare, dunque, in caso di mancata approvazione da parte della Motorizzazione Civile? Le soluzioni non sono tantissime, anzi. La prima opzione è quella di ripristinare i parametri originali della centralina e rivolgersi nuovamente alla Motorizzazione per una ulteriore omologazione ma, anche in questo caso, ottenere l’ok è piuttosto difficile dal momento che la centralina risulta comunque modificata.
La seconda opzione, altamente sconsigliata in quanto al di fuori dei confini della legalità, è quella di circolare con la centralina rimappata ma senza l’approvazione della Motorizzazione, restando così esposti ai rischi elencati in precedenza.
Qual è il costo della rimappatura della centralina auto?
Il prezzo della rimappatura in genere si aggira in genere tra un minimo di 300 ed un massimo di 600 euro, ai quali vanno poi sommate le spese amministrative necessarie per omologare nuovamente la vettura.
La rimappatura della centralina delle moto
Per quanto riguarda le moto, il discorso è sostanzialmente lo stesso: è una pratica legale, a patto di ottenere una nuova omologazione da parte della Motorizzazione Civile a seguito delle modifiche effettuate e circolare senza comporta notevoli rischi per il proprietario del mezzo.
Inoltre, i reali vantaggi della rimappatura sono minimi: i motori delle moto, esclusi quelli a due tempi, sono quasi sempre motori aspirati, per cui l’effettivo miglioramento delle prestazioni è minimo, a differenza di quanto accade per le auto.
Ci sono, però, alcune sottili differenze. Alcuni piloti amano utilizzare la propria moto in pista, dove non sempre l’omologazione è necessaria.
Alcune case produttrici, poi, vendono le proprie moto correlate di un altro impianto di scarico ed una diversa mappatura della centralina motore, da utilizzare esclusivamente in pista.
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