Bilancio gravissimo in Ecuador dove le rivolte in tre penitenziari sono costate la vita a oltre 50 detenuti. Le prigioni sono quelle di Guayaquil, El Turi e Cotopaxi.
QUITO – Situazione difficile in Ecuador dove sono divampate alcune rivolte nelle carceri. In primo, pesante, bilancio, è di più di 50 prigionieri morti.
Guayaquil, El Turi e Cotopaxi
Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano El Comercio, le vittime sono decedute in incidenti registrati nei centri penitenziari di Guayaquil, El Turi e Cotopaxi. Anche nel carcere di Lacatunga si segnalano disordini e scontri ma le notizie sono sommarie e non è noto il numero di eventuali morti. Gli agenti di polizia stanno portando avanti operazioni per riportare la normalità, mentre i militari sorvegliano gli spazi esterni delle strutture.
Ecuador, le parole del ministro dell’Interno
Il ministro dell’Interno ecuadoriano, Patricio Pazmiño, ha dichiarato ai media che si tratta di “un’azione concertata da organizzazioni criminali per generare violenza nelle carceri“.
La denuncia di Moreno
“Le organizzazioni criminali stanno portando avanti contemporaneamente una serie di atti violenti in un certo numero di centri di detenzione. La polizia e il ministero dell’Interno stanno lavorando per riprendere il controllo delle carceri di Guayaquil, Cuenca e Latacunga“. Così ha twittato Lenin Mancuso.
Il presidente dell’Ecuador ha poi definito “strano” l’accaduto e ha ricordato come nell’ottobre 2019 alcuni sostenitori dell’allora presidente Rafael Correa “assoldarono dei criminali che erano in libertà per provocare disordini e contrastare le legittime aspirazioni delle popolazioni indigene che protestavano. Non mi sorprenderebbe se anche oggi si trattasse di una loro manovra“.