Russi cacciati dall'isola dei Serpenti: perso il Mar Nero
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Russi cacciati dall’isola dei Serpenti: perso il Mar Nero

bandiera ucraina

L’Isola simbolo dell’invasione russa è stata riconquistata dagli Ucraini.

Le truppe russe che avevano preso l’isolotto nel Mar Nero il primo giorno di guerra diventato famoso l’episodio della risposta degli ucraini sull’isola, sono stati cacciati. Le truppe della resistenza ucraina sono riuscite a riprendere il controllo dell’Isola dei Serpenti: simbolo dell’invasione.

Il ministro della difesa russo ha raccontato l’episodio come “un gesto di buona volontà che dimostra come la Russia non impedisca gli sforzi dell’Onu di organizzare un corridoio per esportare il grano ucraino”. Ma la verità è che non hanno resistito ai colpi di artiglieria e agli attacchi aerei che hanno reso impossibile la vita ai russi sull’isola. Per quanto riguarda il grano, inoltre, Kiev spiega che non c’è nessuna volontà da parte dei russi sul trovare una soluzione per il grano perché stanno continuando a bombardare i magazzini.

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bandiera ucraina
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Il simbolo della resistenza ucraina

L’Isola dei Serpenti è diventata il simbolo della resistenza ucraina. Sin dal primo giorno ha messo in chiaro che non era disposta a sottomettersi all’invasore russo. L’urlo del “vaffa” del soldato russo riproposto anche sui francobolli con il dito medio verso l’incrociatore russo è stato premiato per l’eroismo ed è stato un grido di battaglia che dopo oltre quattro mesi di guerra continua a dettare la linea.

Ma non è solo un valore simbolico. L’Isola dei Serpenti è importante per il controllo della parte occidentale del Mar Nero e quindi anche del golfo di Odessa. Ora la via per Odessa è molto più complessa, se non impossibile, per i russi. “Se cercavate un esempio dell’affascinante abilità degli ucraini di combattere per recuperare le difficoltà e respingere i russi, eccola qui: per Putin, alla fine, conquistare un paese che non accetta il suo dominio si rivelerà un’impresa impossibile”. Ha decretato così il premier britannico Boris Johnson.

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ultimo aggiornamento: 1 Luglio 2022 10:56

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