Elvira Vikhareva, esponente dell’opposizione del regime di Putin, ha denunciato di essere stata avvelenata a fine novembre.
Secondo quanto dichiarato su un tweet dalla stampa Sota.vision, l’esponente dell’opposizione russa Elvira Vikhareva avrebbe accusato i primi sintomi tra fine novembre e inizio dicembre scorso, obbligandola ad assentarsi anche durante gli ultimi incontri politici avvenuti in videoconferenza.
La denuncia di Vikhareva
Dolori allo stomaco, tachicardia, intorpidimenti, seguiti da convulsioni e perdita di conoscenza. Sono stati questi i sintomi accusati da Vikhareva che, dopo una breve interruzione a fine anno 2022, sono ritornati di nuovo a febbraio scorso. La politica ha denunciato di essere stata avvelenata con sali di potassio, accusando il regime di Putin.
Sono stati gli esami del sangue a dare prova inconfutabile della tesi di avvelenamento. I risultati hanno registrato la presenza di bicromato di potassio, un metallo pesante altamente tossico e cancerogeno. La testata Sota.vision, dichiara infatti che negli ultimi mesi Vikhareva era completamente sparita dagli incontri in video collegamento con i politici dell’opposizione.
I fallimenti degli ultimi anni
Probabilmente il suo avvelenamento ha potuto causare anche segni evidenti sul suo volto, o semplicemente i sintomi si sono rivelati più gravi di quanto si aspettasse. Gli oppositori potrebbero aver manipolato anche le sue candidature precedenti, non andate a buon fine.
Nel 2021, Elvira Vikhareva si era candidata alle elezioni alla Duma, senza riuscire però a ottenere il seggio, superata dall’avversario di Russia Unita, il presentatore televisivo e filo-putiniano Timofey Bazhenov. Anche l’anno scorso ha cercato di candidarsi alle elezioni municipali di Mosca, ma non ha ottenuto il risultato sperato a causa di vizi di forma nelle firme che accompagnavano la registrazione della sua candidatura.