Il ministro degli Esteri della Russia si schiera nuovamente contro Ue e Nato, usando parole molto forti verso l’Occidente.
La guerra è ormai entrata nel quarto mese: era lo scorso 24 febbraio quando il mondo si è svegliato con una notizia estremamente sconvolgente, ovvero l’entrata delle truppe di Vladimir Putin sul suolo ucraino. Da quel giorno, nulla è più stato come prima: i rapporti internazionali tra Russia e Occidente si sono deteriorati, e il nemico pubblico numero uno ha solo un nome: il leader del Cremlino, Vladimir Putin.
Nella giornata odierna, in occasione del quarto mese di ostilità, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha parlato della situazione attuale, accusando Ue e Nato di aver formato una coalizione anti-Russia. Il paragone storico di Lavrov ha fatto storcere il naso a moltissimi storici e politici occidentali, in quanto il braccio destro di Putin ha dichiarato che la Nato e l’Unione si stanno comportando come Adolf Hitler. Scopriamo nel dettaglio cos’ha detto Lavrov.
Le parole di Lavrov
“Adolf Hitler riunì gran parte dei Paesi europei per una guerra contro l’Unione Sovietica”. Questo l’incipit dell’intervento di Lavrov in Azerbaigian. Ma Lavrov non ha solo paragonato l’occidente a Hitler: il braccio destro di Putin ha fatto nomi e cognomi dei responsabili della crisi attuale. “Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres con le sue azioni prolunga la crisi alimentare. Non dà la possibilità di indirizzare rapidamente il grano. È deplorevole”, ha affermato Lavrov.
“La lenta reazione a un problema apparentemente urgente è allarmante. Non escludo che anche il Segretariato delle Nazioni Unite stia subendo una forte influenza da parte di coloro che vogliono svolgere una gestione esterna dell’Organizzazione”, ha sottolineato Sergej Lavrov. “Tutte le proposte formulate dal presidente Vladimir Putin vengono messe nero su bianco e trasferite a New York. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare”, ha concluso Lavrov.