La premier più giovane della storia della politica, la finlandese Sanna Marin, ha una storia interessante alle spalle.
Sanna Marin è la più giovane leader della storia della politica. Classe 1985, Marin è entrata in politica in età giovanile, facendo parte del Parlamento finlandese nel 2015. Nel 2019, Sanna Marin è diventata ministro dei Trasporti. Nello stesso anno, clamorosamente, la finlandese è diventata la leader di governo più giovane di sempre. A soli 34 anni, Marin è divenuta la figura più importante del suo Paese. Nella giornata di ieri, la premier della Finlandia ha formalizzato la richiesta di adesione alla Nato del proprio stato, non curandosi di una possibile contromossa di Mosca, che si era mostrata ostile rispetto all’ipotesi di un allargamento dell’Alleanza Atlantica. Queste le dichiarazioni della premier finlandese in merito alla richiesta presentata ieri.
Le parole della premier della Finlandia
Intervistata dal Corriere della Sera, Sanna Marin ha commentato l’avvenimento storico di ieri. “È molto importante aver preso questa decisione, poiché vediamo come la Russia sta agendo in Ucraina. Mosca ha iniziato una guerra di aggressione contro un Paese confinante. Anche noi lo siamo e seguiamo la situazione da vicino con molta preoccupazione. Sentiamo molta solidarietà verso il popolo dell’Ucraina, anche perché ne sappiamo qualcosa. Siamo stati in guerra con il nostro vicino in passato e abbiamo una storia difficile con loro. Ecco perché abbiamo fatto questa scelta per proteggere la nostra nazione e i nostri figli“.
La leader della Finlandia ha inoltre parlato dell’aiuto reciproco che si forniranno il Paese scandinavo e la Nato. “Diventare membri della Nato significa che se la Finlandia viene attaccata, gli alleati interverranno in nostra difesa, come previsto dell’Articolo 5 del Patto atlantico. Ma è anche nostra responsabilità aiutare gli altri in caso di un attacco“. La premier ha anche elogiato l’esercito finlandese, commentando l’apporto che potrebbe fornire all’Europa in caso di una possibile escalation della guerra in Ucraina. “Abbiamo buone capacità difensive, spendiamo già più del 2% del nostro PIL per la difesa e per decenni abbiamo investito molto per la nostra sicurezza, proprio a causa del vicino grande e aggressivo che abbiamo ai nostri confini. È anche importante aver preso la nostra decisione allo stesso tempo della Svezia“.