Sanremo, l'attivista italo-iraniana parla della dittatura
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Sanremo, l’attivista italo-iraniana parla della dittatura

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Sul palco dell’Ariston l’attivista italiana di origini iraniane Pegah Moshir parla della repressione delle libertà in Iran.

A Sanremo l’attivista italo-iraniana Pegah Moshir porta il grido della rivoluzione dei giovani iraniani “Donna vita libertà” con un monologo affiancato sul finale da Drusilla Foer. Nuovo inno di libertà di espressione dal palco dell’Ariston, dopo l’articolo 21 della Costituzione italiana invocato da Roberto Benigni nella prima serata al cospetto del presidente Mattarella, nella seconda serata arriva la denuncia della repressione da parte della dittatura di Teheran.

“C’è un posto nel mondo dove non si può amare liberamente, né vivere liberamente, dove i ragazzi muoiono in nome di un ideale chiamato ‘Donna, vita, libertà’, quel Paese è l’Iran“ ha presentato l’arrivo di Pegah Moshir Amadeus. “Non avrei potuto parlare così su un palco nel mio Paese. Per questo insieme agli altri ragazzi del mio Paese ho deciso che non posso più restare in silenzio” ha detto l’attivista sul palco. “Come si può chiamare un posto dove il regime uccide perfino i bambini?” chiede ricordando che dall’uccisione di Mahsa Amini per mano della polizia morale il popolo iraniano sta difendendo con la vita la propria libertà.

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Il duetto con Drusilla Foer sulle note dell’inno della rivoluzione

“In Iran non avrei potuto presentarmi così vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa, è per questo che, come molti altri ragazze e ragazzi, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione cresciuta sotto un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno scrigno di patrimoni dell’umanità” ha spiegato Pegah.

L’attivista ha ricordato che se si balla per strada si viene arrestati, ricordando che la musica è un diritto umano sono partite le note dell’inno della rivoluzione Baraye, “per la libertà”. Infine, su queste note ha duettato con Drusilla Foer “Per poter ballare per strada, per paura di baciarsi, per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle, per l’imbarazzo, per la vergogna, per i bambini che perdono i loro sogni, per i cani innocenti e proibiti, per queste lacrime e questo pianto ininterrotto, per questo paradiso forzato, per gli intellettuali imprigionati, per i bambini rifugiati afghani, per sentire un senso di pace, per il sorgere del sole dopo lunghe notti e per la ragazza che desiderava di essere un ragazzo, per donna, vita e libertà”

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ultimo aggiornamento: 9 Febbraio 2023 11:24

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