Continuano le sanzioni. La consegna di materiale bellico a Kiev potrebbe allargare considerevolmente le dimensioni del conflitto.
L’Ungheria si oppone all’inserimento dell’arcivescovo ortodosso russo, sedicesimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, all’interno della lista. Continuano le sanzioni nei confronti della Russia da parte dell’Unione europea. Gli ambasciatori dell’Unione europea di sono riuniti a Bruxelle, concludendo senza il via libera al sesto pacchetto di sanzioni per l’opposizione dell’Ungheria. Lo hanno riferito alcune fonti diplomatiche.
Joe Biden ed il pacchetto armi
In questo scenario, il presidente americano Joe Biden ha ufficializzato un “nuovo significativo pacchetto di assistenza per fornire aiuti militari cruciali e tempestivi alle forze armate ucraine”. Il presidente degli Stati Uniti, ha confermato che “gli Stati Uniti forniranno più armi” all’Ucraina. In questo modo l’Ucraina potrà “respingere in modo efficace gli attacchi russi. Questo nuovo pacchetto li armerà con nuove capacità avanzate, compresi (i missili) Himars per difendere il loro territorio dall’avanzata russa”. Sono queste le dichiarazioni fatte da Joe Biden in una nota resa ufficiale.
La Russia risponde dicendo che potrebbe esserci un allargamento della guerra a causa della fornitura di materiale bellico da parte degli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, durante una conferenza stampa a Riad: “Un rischio del genere (di coinvolgimento di Paesi terzi) certamente esiste. Quello che il regime di Kiev sta chiedendo in modo così categorico ai suoi padrini occidentali anzitutto supera tutti i limiti della decenza e della comunicazione diplomatica. E, secondo, è una provocazione diretta tesa a coinvolgere l’Occidente nell’azione militare”.
L’accusa del capo di Mosca
Nel frattempo il capo di Mosca accusa i politici dell’Unione europea. “Per dirla senza mezzi termini, ci sono politici nell’Unione europea, soprattutto nei Paesi del Nord, che sono pronti ad assecondare questa follia per soddisfare le loro ambizioni. Ma i paesi seri dell’Unione europea, ovviamente, capiscono perfettamente che tali scenari sono inaccettabili”.
A Mosca sono arrivati “segnali di valutazioni ragionevoli da parte di Washington” per quanto riguarda la questione delle forniture di materiale bellico a Kiev. “Abbiamo ripetutamente comunicato la nostra posizione a questo proposito attraverso i canali che esistono tra i nostri Paesi, tra la Russia e i principali Stati occidentali, lo sanno bene” conclude Lavrov.