L’imposta ricalca quella per le auto: cambiano i mesi di scadenza e pagamento; Lombardia e Piemonte adottano un diverso regime di esazione.
Tra i tanti oneri che spettano a chi possiede un motociclo vi anche la tassa di possesso, comunemente nota come ‘bollo‘. Come altre imposte, anche questa presenta tempi di scadenza ben precisi (che variano a seconda del luogo di residenza del proprietario del mezzo); può capitare, per un motivo o per l’altro, che tali termini vengano dimenticati e non si proceda a pagare per tempo la tassa. Per evitare questa eventualità, vediamo tutto quanto è necessario sapere a proposito delle scadenze bollo motocicli.
I motocicli nel Codice della Strada
Il Codice della Strada dedica un’apposita sezione alla classificazione ed alla definizione di ogni veicolo ammesso alla circolazione su strada. L’articolo 53, in particolare, definisce la classe dei ‘Motoveicoli’ all’interno della quale rientrano anche i motocicli: “veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone, in numero non superiore a due compreso il conducente“.
La definizione viene ampliata da quanto stabilito da un decreto ministeriale del 2003 che a sua volta riceve una direttiva europea del 2002. Secondo tale normativa, i motocicli rientrano nel novero dei veicoli di categoria L3e (se privi di carrozzetta) oppure L4e (quando equipaggiati con la carrozzetta); inoltre sono muniti di un motore (se a combustione interna) la cui cilindrata è superiore a 50cc ed hanno una ” velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h“.
Il bollo per i motocicli: quando scade e quando va pagato
La tassa di possesso dei motocicli ricalca in tutto e per tutto il bollo auto. Poiché si tratta di un’imposta che viene versata alle Regioni, i termini di pagamento della tassa sono fissi ma non uniformi a livello nazionale poiché ciascun ente regionale può determinare il periodo di validità del bollo (semestrale o annuale) in maniera indipendente.
Va inoltre sottolineato come per ciclomotori e quadricicli leggeri il pagamento del bollo non sia dovuto sempre ma solo nel caso in cui il veicolo circoli (dal momento che l’imposta, per queste categorie di mezzi, costituisce una tassa di circolazione e non di possesso).
In generale, le scadenze bollo motocicli sono gennaio e luglio. A tal proposito, è bene sottolineare che quelli sopra citati sono i mesi di scadenza. Ciò significa che la durata di validità del bollo si estende fino a gennaio o a luglio. Di contro, i mesi di pagamento sono febbraio e agosto. Questi ultimi sono i mesi successivi a quelli di scadenza bollo moto e delimitano il termine ultimo entro il quale è possibile effettuare il pagamento della tassa.
Il bollo motocicli in Lombardia e Piemonte
In Lombardia e Piemonte il meccanismo di esazione della tassa automobilistica, e quindi anche del bollo motocicli, è diverso rispetto alle altre Regioni.
In Lombardia, il bollo per auto e moto si paga una volta l’anno, nel mese successivo a quello di scadenza. Nel tariffario ufficiale rilasciato dalla Regione per il 2019, si legge che “per i veicoli immatricolati fino al 31/12/2003 la tassa automobilistica deve essere corrisposta per un periodo di 12 mesi ed il pagamento deve essere effettuato nel mese successivo a quello di scadenza del versamento in corso di validità“.
Per i veicoli immatricolati successivamente, la scadenza bollo motocicli Lombardia resta di 12 mesi; in caso di prima immatricolazione, il bollo va pagato il mese successivo (con la scadenza al mese precedente quello dell’immatricolazione); i pagamenti seguenti devono essere effettuati nello stesso mese in cui è stata fatta l’immatricolazione.
La normativa vigente in Piemonte è molto simile. “Il termine di pagamento per il primo bollo” – si legge sul sito ufficiale della Regione – “è fissato nell’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione. In ogni caso, il mese di immatricolazione deve essere pagato per intero (anche nel caso limite dell’immatricolazione avvenuta l’ultimo giorno del mese)”.
Esempio: per un veicolo immatricolato ad ottobre, il bollo scadrà a settembre dell’anno seguente. Il pagamento delle tasse successive va effettuato “nell’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza“.
Come effettuare la verifica scadenza bollo motocicli
Per evitare di dimenticare la data di scadenza del bollo, è possibile effettuare online una verifica dei termini di pagamento. Sia il sito dell’ACI che il portale dell’Agenzia dell’Entrate mettono a disposizione un apposito tool online che gli utenti possono utilizzare per verificare lo stato del pagamento del bollo. Inserendo alcuni dati fondamentali (categoria e targa del veicolo, oltre alla Regione di residenza) è possibile ottenere un quadro riassuntivo completo, in cui vengono riportate le date di validità e scadenza della tassa automobilistica.
Per i residenti in Lombardia e Piemonte (ma anche per gli utenti residenti nel Veneto, poiché la regione non è convenzionata con l’ACI) la verifica può essere effettuata tramite le sezioni apposite dei portali ufficiali degli enti Regione.
Cosa fare quando il bollo è già scaduto
Nel caso in cui l’imposta non sia stata pagata entro i termini di scadenza, il proprietario del mezzo può comunque estinguere il debito tramite il cosiddetto “ravvedimento operoso“. In sostanza, oltre all’ammontare del bollo, bisogna pagare una sanzione in misura ridotta (a meno che il pagamento non avvenga dopo oltre un anno dalla scadenza) la cui entità dipende dal tempo trascorso dalla scadenza del bollo:
- entro 14 giorni, la sanzione ammonta allo 0.1% del bollo per ogni giorno di ritardo;
- tra il 15° ed il 30° giorno dopo la scadenza, la sanzione ammonta all’1.5% del bollo più l’0.8% di interessi di mora per ogni giorno di ritardo accumulato;
- tra il 31° ed il 90° giorno successivi alla scadenza, la sanzione è pari all’1.67% del bollo (più gli interessi di mora);
- oltre il 90° giorno dalla scadenza e fino ad un anno dalla scadenza, la sanzione è del 3.75% e comprende anche gli interessi di mora.
Per il bollo non pagato esiste anche la prescrizione: l’Agenzia delle Entrate, infatti, ha tre anni di tempo per inviare all’utente insolvente una cartella esattoriale (in Piemonte il termine raggiunge i cinque anni); trascorso questo lasso di tempo (che decorre a partire dal primo giorno dell’anno seguente, secondo quanto stabilito dall’ordinanza 13819 emessa a giugno 2018 dalla Cassazione), il pagamento dell’imposta non è più dovuto.
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