Il reintegro dei sanitari no vax, è stato anticipato dal 31 dicembre al 1 novembre. Schillaci: “Dobbiamo guardare avanti”.
Orazio Schillaci, neo ministro della Salute nel governo Meloni, ha parlato della decisione del governo di reintegrare il personale medico sanitario no vax nelle strutture sanitarie. Secondo il neo ministro della Salite, le “condizioni pandemiche migliorano, abbiamo bisogno di averli al lavoro nel sistema sanitario nazionale”.
Si tratta di una nuova svolta del governo Meloni: via alla reintegrazione dei medici sospesi in assenza del vaccino e stop al bollettino giornaliero su contagi e decessi da Covid. È stato proprio il neo ministro della Salute Orazio Schillaci e la neo premier Giorgia Meloni, durante il suo discorso programmatico tenuto alla Camera, ad annunciare la novità.
Il reintegro dei sanitari no vax, è stato anticipato dal 31 dicembre al 1 novembre. Schillaci: “Dobbiamo guardare avanti”, dice. E prosegue asserendo che il reintegro “è un segno di pacificazione”. Sono queste le parole del neo ministro della Salute durante un’intervista al Tg5”. Poi asserisce: “Le condizioni pandemiche stanno migliorando e abbiamo bisogno di avere questi medici al lavoro nel sistema sanitario nazionale”.
Sui vaccini
“I vaccini sono stati uno strumento indispensabile nella lotta alla pandemia” di Covid-19, sottolinea il ministro della Salute, “e rimangono da raccomandare alle persone fragili, agli anziani e alle persone più deboli”.
Il provvedimento del governo sorge anche dal problema della carenza dei medici in Italia. La carenza di personale – dice Schillaci – “è un problema importante. I medici vanno gratificati meglio e hanno bisogno di avere uno stipendio adeguato al lavoro che fanno”. Oggi “gli stipendi” dei nostri camici bianchi “non sono in linea con quelli europei e mi impegno personalmente a trovare una soluzione a questo problema”.
E continua: “I cittadini italiani devono avere lo stesso tipo di cure indipendentemente dalla regione dove abitano”. Anche relativamente alle liste d’attesa, “dobbiamo impegnarci a offrire più prestazioni su tutto il territorio nazionale. Mi impegnerò per garantire risorse adeguate al Servizio sanitario nazionale, anche perché la pandemia ha dimostrato quanto sia importante la salute pubblica”.
Infine conclude: “Il Covid è stata una lezione per la sanità italiana e mondiale. Oggi dobbiamo guardare oltre al Covid, perché ci sono altre malattie molto importanti, le malattie oncologiche, le malattie cardiologiche, le malattie croniche, le malattie neurologiche, con tanti pazienti che in questi anni purtroppo non hanno avuto cure adeguate e prevenzione adeguata. Io credo che nei prossimi anni avremo purtroppo un incremento, per esempio, delle malattie oncologiche la prevenzione è venuta meno e nelle prime fasi della pandemia, io da medico ho osservato come c’era nei malati oncologici un ritardo nei follow up”.