Draghi tira dritto sulle restrizioni, nervi tesi con Bruxelles

Draghi tira dritto sulle restrizioni, nervi tesi con Bruxelles

Scintille tra Roma e Bruxelles per le restrizioni imposte dal governo italiano per chi arriva dall’estero: Draghi difende la linea ‘dura’, l’Unione europea ha dubbi.

Nervi tesi tra Roma e Bruxelles per il pacchetto di restrizioni varato dal governo italiano, che ha disposto che per entrare in Italia dall’estero i non vaccinati dovranno sottoporsi alla quarantena. La stretta è stata formalizzata e ufficializzata dal ministro della Salute Roberto Speranza, l’Unione europea ha chiesto spiegazioni a Roma e Draghi ha tagliato corto facendo sapere che c’è poco da discutere. Il virus corre e l’Italia difende il suo quadro epidemiologico, decisamente migliore rispetto a quello di quasi tutti i Paesi europei.

Scontro tra l’Italia e l’Unione europea per le restrizioni disposte da Roma

Di fronte alla stretta disposta dal governo italiano, Bruxelles ha chiesto spiegazioni ricordando che le restrizioni devono essere proporzionali alla situazione e giustificate dalla situazione stessa. Inoltre le restrizioni devono essere di breve durata. Ricordiamo che il Green Pass europeo era nato proprio per garantire la libera circolazione tra i paesi Ue.

Europa Unione europea

Draghi difende la stretta

Draghi ha ascoltato le remore di Bruxelles ma è forte dei numeri. In Italia, al momento, la diffusione della variante Omicron è decisamente limitata mentre nel resto d’Europa la variante è dilagante, con i contagi che aumentano di giorno in giorno. L’Italia ha quindi il dovere e il diritto di difendere il suo status, figlio di misure anche rigide, come il Green Pass obbligatorio e il Super Green Pass.

Mario Draghi

Il Consiglio europeo del 16 dicembre

In questo clima il premier Draghi arriva al Consiglio europeo del 16 dicembre, e la sensazione è che la Commissione Ue non perderà occasione per manifestare le sue perplessità e le sue remore per una decisione considerata eccessiva. Il Presidente del Consiglio continuerà a difendere la sua posizione e la posizione assunta dal suo esecutivo. In occasione della sua informativa in Parlamento, Draghi ha ricordato (all’Ue) che l’Italia per la sua situazione di normalità ha pagato un prezzo elevato, quello di 134.000 morti. E per questo motivo non scenderà a compromessi.

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