Scontro telefonico tra Giorgia Meloni e Salvini: “Non porta consensi”

Scontro telefonico tra Giorgia Meloni e Salvini: “Non porta consensi”

Scoppia la polemica tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini: presunta telefonata infuocata sulle dimissioni di Mattarella.

La polemica scatenata dal leghista Borghi sul presidente Mattarella, ha scatenato una reazione a catena, culminando in una presunta telefonata tra la premier Giorgia Meloni e il leader della Lega, Matteo Salvini.

La premier di Fratelli d’Italia, come riportato da Affaritaliani.it, avrebbe criticato apertamente la posizione del suo alleato politico.

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni e il confronto con Matteo Salvini

Secondo fonti del Corriere della Sera, Giorgia Meloni ha preso l’iniziativa di contattare Matteo Salvini per esprimere il suo disappunto riguardo alla richiesta di dimissioni di Mattarella avanzata dal leghista Claudio Borghi.

La premier di FdI avrebbe definito tale richiesta “una grande sciocchezza che non porta consensi“, esortando il leader della Lega a chiarire pubblicamente la sua posizione.

Meloni ha argomentato che, pur condividendo alcune critiche verso l’eccessiva legislazione europea, rivolgere attacchi al capo dello Stato in occasione di una ricorrenza nazionale come il 2 giugno fosse inappropriato e controproducente.

La risposta di Salvini

Matteo Salvini, dal canto suo, ha smentito categoricamente la versione dei fatti riportata dai media. Intervenuto in diretta su Agorà su Rai 3, il leader della Lega ha negato di aver ricevuto una telefonata dalla premier riguardo alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni di Borghi.

Sarà la cinquantesima telefonata tra me e Giorgia Meloni inventata dai giornali. Ci sentiamo spesso per parlare non di polemiche o problemi ma per costruire“, ha dichiarato Salvini.

Questo è un governo saldo, che arriverà fino al 2027, lascio che alcuni giornalisti sognino divisioni. Io mi occupo di temi concreti, di casa e di auto, non faccio filosofia come Schlein e Conte“, ha concluso Salvini.

La polemica politica è scaturita dalle parole di Borghi e dal successivo sostegno di Salvini ha inevitabilmente rovinato il clima della Festa della Repubblica.

La frase di Mattarella, “Tra pochi giorni consacreremo, con l’elezione del Parlamento europeo, la sovranità della Ue“, ha suscitato forti reazioni tra i sovranisti, ma la richiesta di dimissioni è stata vista come un’escalation inaccettabile.