Scostamento di bilancio approvato dal Parlamento. Via libera di Camera e Senato all’unanimità.
ROMA – Scostamento di bilancio approvato dal Parlamento. La prima prova dopo la crisi di governo è stata superata con l’aiuto dell’opposizione. Sia al Senato che alla Camera c’è stato il voto unanime al provvedimento.
Il via libera apre al nuovo decreto ristori. La misura è attesa nei prossimi giorni in Cdm.
Gualtieri: “Possibile ultimo scostamento di bilancio”
Prima dell’approvazione il ministro Gualtieri ha illustrato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato i provvedimenti che saranno fatti con lo scostamento di bilancio.
Il titolare del Mef ha garantito che “nelle intenzioni del Governo questo è l’ultimo scostamento di bilancio che chiediamo al Parlamento di autorizzare per contrastare la pandemia. Con gli ultimi 4 decreti sono stati disposti interventi che nel complesso ammontano a circa 18 miliardi nel 2020 e 9 miliardi nel 2020“.
“Completeremo gli interventi di sostegno già avviati”
Il ministro Gualtieri, riportato dall’Ansa, ha inoltre aggiunto che “grazie allo scostamento di bilancio proseguiremo e completeremo gli interventi di sostegno già approvati e riconosciuti finora ai settori più colpiti dalla pandemia, che riteniamo debbano proseguire per tutto il tempo necessario […]“.
“Siamo pronti – ha precisato l’esponente democratico – a prorogare la cassa integrazione per le imprese in difficoltà, ma anche mettere risorse per trasporti, sanità e rimodulazione dell’attività di riscossione delle cartelle […]“.
“Uno degli interventi più importanti d’Europa”
Il ministro Gualtieri ha parlato anche dei numeri: “Lo scorso anno complessivamente sono state varate misure pari a circa 6,6% del Pil, 108 miliardi, a cui si aggiungono 300 miliardi di crediti oggetto di moratoria e 150 miliardi di prestiti garantiti. Si tratta di uno degli interventi più rilevanti d’Europa paragonabile solo a quello messo in campo dalla Germania […]. Guadando al deficit, che noi stimiamo tra il 10,5 e 10,8% nel 2020, sarà di circa 2,5 punti percentuali di Pil inferiore alla somma del deficit ciclico e degli interventi effettuati […]“.