La senatrice a vita Segre, sopravvissuta all’Olocausto, passerà il testimone della presidenza del Senato a Ignazio La Russa, nostalgico del fascismo.
Per un ironico scherzo del destino e della storia, Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz sarà costretta a dare la presidenza del Senato a Ignazio La Russa, nostalgico del fascismo. Il senatore in quota FdI assumerà la seconda carica dello Stato, come rivelato dalla coalizione al potere. Ignazio Benito La Russa non ha mai rinnegato il fascismo né di essere un nostalgico del Ventennio. Lo dimostra la sua casa che è devota a Mussolini e al periodo fascista.
Immagini del Ventennio, foto del colonialismo fascista, camice nere e Balilla. Ma soprattutto bassorilievi, busti e statue del Duce nella casa di Ignazio La Russa, possibile futuro presidente del Senato. Seconda carica dello Stato. #matrice pic.twitter.com/pKOFyHrd6V
— Alekos Prete (@AlekosPrete) October 11, 2022
Bassorilievi del Duce e cimeli vengono mostrati con orgoglio da La Russa in un video di quattro anni fa rilanciato sui social in queste ore che precedono la sua candidatura. La derivazione e i valori del prossimo presidente del Senato sono chiari. Ma per uno scherzo di cattivo gusto della nostra democrazia a conferire a La Russa il testimone di presidente della Camera Alta sarà la senatrice a vita Liliana Segre.
Il paradosso storico costretto a Liliana Segre
Segre è stata vittima della Shoah, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, testimone dell’orrore della Seconda Guerra Mondiale di cui si sono macchiati i nazisti e i fascisti. Toccherà a lei in quanto senatrice a vita più anziana, data l’indisponibilità del più anziano del Senato ovvero Giorgio Napolitano. Presiederà, quindi, questa prima seduta di questa nuova legislatura. E dovrà anche portare il peso di questo terribile passaggio di testimone.
Nonostante le smentite di La Russa in cui ha provato a cancellare le tracce di fascismo come “In Fratelli d’Italia non c’è spazio per i nostalgici”, o aver bollato il gesto di suo fratello che ha fatto il saluto romano come un grave errore, la sua collezione domestica parla molto chiaro. Oggi sarà un paradosso storico.