Il dl sicurezza non è retroattivo. La decisione è arrivata dalla Cassazione. Le norme non valgono per le richieste d’asilo presentate prima del 5 ottobre 2018.
ROMA – Il decreto sicurezza non è applicabile per le richieste d’asilo presentate prima del 5 ottobre 2018. La decisione è stata presa dalla Cassazione che con una sentenza vieta al Viminale di applicare le norme della legge ai migranti che hanno avanzato la richiesta in modo antecedente all’applicazione.
La decisione dei giudici potrebbe aprire nei prossimi giorni ad una pioggia di ricorsi con gli oltre 20 mila migranti che si preparano a riottenere quei diritti che si sono visti negare nelle settimane scorse. Proprio esaminando un reclamo del profugo si è arrivati alla sentenza da parte della Cassazione. Nessun commento ufficiale da parte di Matteo Salvini che in molte occasioni ha confermato la sua dura politica sui rifugiati.
Dl Sicurezza, nuova sconfitta per Matteo Salvini
La sentenza della Cassazione è sicuramente una sconfitta per Matteo Salvini. Il dl sicurezza è uno dei punti fermi della maggioranza giallo-verde e la non applicazione alle richieste d’asilo che sono arrivate prima del 5 ottobre 2018 potrebbe allungare un po’ i tempi sull’attuazione della legge visto che fino a questo momento la maggior parte delle norme sono state applicate in modo retroattivo.
Si tratta di una decisione quella dei giudici che conferma una linea, in alcuni casi, molto dura nei confronti del vicepremier. Un braccio di ferro che sembra destinato a continuare anche nelle prossime settimane visto che diversi migranti si preparano ad effettuare i ricorsi sulla vicenda. Reclami che potrebbero essere accettati e di conseguenza verrebbero annullate le decisioni prese dal Viminale nei mesi scorsi. Una sconfitta per il vicepremier che nonostante tutto non ha nessuna intenzione di mollare e vuole continuare questa sua lotta nei confronti del reato dell’immigrazione.