La sentenza della Cassazione sull’omicidio di Marco Vannini. La Corte Suprema dispone un nuovo processo per la famiglia Ciontoli.
ROMA – Un nuovo processo per la famiglia Ciontoli. E’ questa la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Marco Vannini. I giudici della Corte Suprema hanno accolto la richiesta del procuratore generale rimandando tutte le carte alla Corte di Appello.
Toccherà, quindi, ai colleghi di secondo grado decidere sul destino di Antonio Ciontoli, la moglie Maria e i figli Martina e Federico, i quattro imputati per la morte di Marco.
La ricostruzione della vicenda
La morte di Marco risale al maggio 2015. Il giovane ragazzo si trovava a casa della fidanzata Martina quando è stato colpito da un proiettile sparato da Antonio Ciontoli. L’ex sottoufficiale della Marina ha parlato di colpo partito per sbaglio ma secondo il procuratore generale della Cassazione l’uomo ha sparato per uccidere e non involontariamente.
Sul banco degli imputati anche la moglie e i due figli dell’uomo che hanno perso tempo cercando di nascondere l’accaduto. Una condotta che ha portato alla morte di Marco Vannini. Ricostruzione che ha portato i giudici di secondo grado ad annullare la sentenza di secondo grado e rimandare tutte le carte in Appello per la revisione della condanna.
La prima sentenza di secondo grado
Il ricorso in Cassazione era stato presentato dai legali dei familiari di Marco dopo la prima sentenza di secondo grado. In Appello i giudici avevano derubricato il reato di omicidio volontario in colposo. Decisione che ha portato ad uno sconto di pena ad Antonio Ciontoli (da 14 a 5 anni) mentre gli altri imputati sono sempre stati condannati a 3 anni.
Una sentenza annullata in terzo grado con le carte che sono state rimandate alla Corte di Appello di Roma. Un processo da rifare con la madre di Marco che si è detta pronta a tutto per dare giustizia al figlio.
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