La sentenza di un giudice sui fucili d’assalto sembra destinata a provocare diverse polemiche negli Stati Uniti.
LOS ANGELES (STATI UNITI) – Una sentenza di un giudice sui fucili d’assalto potrebbe aprire una nuova polemica negli Stati Uniti. Come riportato dall’Ansa, nella sentenza il giudice ha paragonato questi fucili in stile kalashnikov a “un’arma di difesa utile per proteggere la propria abitazione e la propria patria“.
Una decisione destinata a creare diverse polemiche e, soprattutto, che arriva in un momento storico non semplice per gli Stati Uniti. Le stragi sono quasi quotidiane e il presidente Biden è al lavoro per mettere una vera e propria stretta sull’acquisto di queste armi.
La sentenza
La sentenza è stata emessa da un giudice californiano dopo un ricorso presentato da un gruppo di persone nel 2019. Nelle motivazioni è precisato che non si sta parlando “di bazooka, cannoni o mitragliatori, ma di ordinari fucili moderni e popolari“.
A far discutere è anche il paragone con il coltellino svizzero precisando che si tratta di “una perfetta combinazione tra un’arma per la difesa domestica e un’arma per la difesa della patria“. Ora lo Stato della California presenterà ricorso in appello e fino alla nuova pronuncia la sentenza resterà sospesa.
Biden vuole la stretta sulle armi
Una sentenza che arriva in un momento storico molto particolare per gli Stati Uniti. Il presidente Biden, infatti, da tempo è al lavoro per mettere nero su bianco una stretta sulle armi. Una misura che ha come obiettivo quello di porre fine alle tragedie che quasi quotidianamente caratterizzano le cronache americane.
Legge destinata a far discutere negli Usa. Molti cittadini, infatti, non sono d’accordo con la stretta e il ricorso presentato in California ne è la dimostrazione. La sentenza del giudice dovrebbe essere ribaltata in appello, ma rischia di aprire un precedente negli Stati Uniti.