Torna il sereno nell’ambiente rossonero dopo Sassuolo-Milan. La squadra Gattuso vince (1-4) e convince muovendo la classifica dopo troppi punti persi.
Sassuolo-Milan 1-4. Sereno Gennaro Gattuso che però non molla la presa sulla squadra e mette nel mirino il prossimo impegno di Europa League. La strada per i rossoneri è ancora lunga e Rino sa che la sua squadra può dire la sua in questa stagione nonostante l’inizio con il freno a mano tirato.
Sassuolo-Milan, Gennaro Gattuso ai microfoni di Sky
“André Silva non è voluto rimanere. È arrivato Higuain, c’era Cutrone, voleva andare via. Voleva giocare venticinque o trenta partite, questo non è come vedo io il calcio. Quando sento che un giocatore vuole andare via penso sia inutile forzarlo”.
“Questa squadra ha sempre giocato un buon calcio. Abbiamo dato poca continuità alle prestazioni che abbiamo fatto. Se vogliamo diventare una squadra importante dobbiamo dare continuità al nostro gioco. Possiamo fare molto meglio la fase difensiva. A volte facciamo pressione con poca veemenza anche con i centrocampisti“.
“A volte non vedo veemenza, non vedo pressione. Vedo corricchiare i giocatori. Sono queste le cose che dico. Anche nei primi venticinque minuti abbiamo preso quattro o cinque imbucate, ci hanno messo in difficoltà. La vittoria di oggi ci può dare serenità”.
“Non basta una vittoria, bisogna lavorare con serenità. Quando sei in una società gloriosa come il Milan la pressione c’è. Dobbiamo essere bravi a lavorare perché non era tutto da buttare via quello che abbiamo fatto nelle prime cinque partite. Si guardano le classifiche, alla gente non interessa della prestazione. Quando non arrivano i risultati la squadra rompe le scatole a me“.
Su Suso – “Per completare la sua crescita deve imparare a conoscere meglio Higuain, Quando gioca con lui deve sterzare meno perché Higuain battezza subito la posizione“.
“La mentalità vincente significa non giocare di fioretto quando sei in vantaggio, significa buttare la palla fuori dallo stadio in certe occasioni, significa far credere agli avversari di essere alle corde e poi tirare fuori altre qualità“.
