La Russia ha acquistato i suoi nuovi droni kamikaze: gli Shahed-136 terrorizzano le città colpite dell’Ucraina.
La Russia avrebbe comprato dei nuovi droni kamikaze dall’Iran, che però nega il fatto. Si tratta di Shahed-136, velivoli piccoli in grado di trasportare una quantità limitata di esplosivo, capaci di terrorizzare l’Ucraina che negli ultimi giorni ha subìto violenti attacchi. Ma la caratteristica di queste armi è la loro economicità, un fattore alquanto rischioso.
Si parla di pace o ancora il conflitto ha strada lunga davanti a sé? Russia e Ucraina vogliono proteggere i propri territori, e per farlo ovviamente non può mancare l’accompagnamento della giusta artiglieria. Mentre Zelensky ha adottato dei Missili Himars per la controffensiva, adesso Mosca si attrezza con i droni kamikaze Shahed-136 che preoccupano Kiev.
Le nuove armi delle truppe di Putin, sono velivoli piccoli ed economici in grado di trasportare una quantità limitata di esplosivo. A vendere questi droni “kamikaze” a Mosca sarebbe stata l’Iran che li ha già usati in Medio Oriente.
Come sono fatti?
Gli Shahed-136 sono stati fabbricati dall’Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company (HESA), azienda sottoposta alle sanzioni statunitensi. Sono capaci di trasportare circa 36 kg di esplosivo e volare a una velocità di 185 km/h con un’autonomia superiore a duemila chilometri. Sono lunghi 3,5 metri e larghi 2,5 metri, con un sistema Gps civile che gli permette di orientarsi.
Il lancio dispiega fino a 5 velivoli alla volta. Una volta che il drone ha raggiunto la quota prestabilita subentra il motore a elica in dotazione allo stesso drone. Il motore si trova nella parte posteriore del velivolo, mentre l’anteriore è caratterizzato da una “classica” forma a delta con la fusoliera, dove si trova la testata esplosiva. I droni selezionano gli obiettivi durante la fase di sorvolo e poi si lanciano contro il bersaglio auto-distruggendosi.
Attacchi in Ucraina
Proprio mercoledì 5 ottobre un raid notturno ha colpito la città ucraina di Belaya Tserkov. Lunedì 10 ottobre invece una pioggia di missili colpisce la capitale e altre città, come Zhytomyr, Khmelnytsky, Dnipro, Leopoli e Ternopil. Lo Stato maggiore ucraino accusa la Russia di aver usato di nuovo droni di fabbricazione iraniana “lanciati dal territorio della Bielorussia e contemporaneamente dalla Crimea occupata”.
L’ultimo lancio di Shahed-136 è avvenuto solo poche ore fa sul centro di Kiev e nella zona della stazione centrale. Durante la mattina però, l’Ucraina ha distrutto dozzine di Shaded-136 sud e nell’est del Paese nelle prime ore del mattino.